Carsico – Terra/Cielo (Alter Erebus)

NEWS! CARSICO: Terra/Cielo - Radio Flyweb

Terra/Cielo è un disco di confine. Un album dove gli spazi si fanno via via più rarefatti per dare vita a tracce che sono impronte nel nostro passato grazie ad una forma autorale preziosa e capace di brillare di luce propria. Un disco sui rapporti, sugli amori, su ciò che ci portiamo dentro e che non riusciamo sempre ad esprimere. Uno scrutare di occhi negli occhi per delineare non più l’immaginazione, ma una concretezza sospinta che crea legami e strutture, momenti che non torneranno più. Ecco allora che il nostro Francesco Cavecchi crea una sorta di compendio esistenziale di sentimenti da condividere, il tutto omaggiando inevitabilmente i grandi del passato, da Dylan a Guccini, passando per De André. Ciò che ne esce è un risultato che si fa apprezzare perché il nostro riesce a trovare nelle sfumature del momento la chiave di volta per conquistare ascolti grazie ad una parola mai lasciata al caso, ma piuttosto trovata e cesellata tra le inutilità di questo tempo.


Milesound bass – Everything’s normal (Autoproduzione)

Everything's Normal

Sperimentazioni elettroniche notturne che cercano disperatamente un posto nel mondo da occupare attraverso una musica silenziosa e rarefatta che incrocia momenti robotici ad altri più meditativi e compatti in un sodalizio costante con un proprio credo interiore. Il nuovo di Milesound bass racchiude il concetto di sogni mai svelati intensificando l’attesa attraverso un uso importante di un’elettronica a tratti conturbante che riesce a trovare la propria forma espressiva in pezzi come Are we still dreaming?, Sleep paralysis, Paranoid dream(er), After the night per un suono d’insieme che culla e allo stesso tempo risveglia. Everything’s Normal racchiude un concetto di quotidianità che si esprime con l’avvento della sera per un disco d’insieme che sposa l’idea della notte e ne costruisce architetture davvero interessanti.


Schiamazzi – Schiamazzi EP (Autoproduzione)

Esce oggi fresco fresco il disco del cantautore genovese Schiamazzi, medico psichiatra, capace di mettere a fuoco le esigenze intrinseche del momento per dare vita ad un album fatto di intrecci, di amore, di paesi lontani e vicini ad incontrare le ombre del nostro passato, di ciò che forse non tornerà più. Sono soltanto cinque canzoni. Un esordio in formato EP che condensa stati umorali che diventano racconti di vita. Nella semplicità l’apparenza resta un miraggio e la concretezza che si respira in queste canzoni proposte è la direzione da seguire per comprendere una poetica di vita fatta di sogni e momenti meno luminosi ad intessere trame di essenzialità nel turbinio mai indispensabile della vita che viviamo.


Central Unit – Parallelism (Snowdonia)

Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone e persone che sorridono

Progetto multilaterale in grado di scardinare la realtà attraverso un impianto visivo che vive di vita propria condensando immagini, suoni e profumi attraverso un’animazione futuristica e coinvolgente in grado di attraversare l’etere per come lo conosciamo. Il progetto Parallelism racchiude il film di Marco Bolognesi, il disco dei Central Unit, band new wave bolognese indiscutibilmente importante, super underground in attivo dai primi anni ottanta e alcune installazioni dello stesso regista per un risultato d’insieme che sfiora la grazie di un’estasi perpetua in grado di dialogare grazie ad un’esaltante performance corale di arti che si incontrano e si intrecciano. Parallelism è qualcosa di più di un disco, è piuttosto un modo diverso di fare arte grazie ad un bisogno sempre nuovo di colpire l’ascoltatore nelle parti più intime e segrete celate dietro alla grigia quotidianità. I Central unit danno vita ad una sperimentazione esemplare, mutevole e cangiante, un disco da assaporare nella moltitudine movimentata di una città al calar del sole.


The brokers and the walls street band – The brokers and the walls street band (Didyme Records)

Qua si pesta di brutto con un suono tipicamente settanta pronto ad incrociare l’oltreoceano con l’oltremanica attraverso un uso sapiente della forma canzone di un passato mai dimenticato. Tre pezzi soltanto per i The brokers and the walls street band. Tre canzoni che ricordano da vicino i pezzi dei Velvet Underground, di Nico, degli Stooges attraverso una rappresentazione presente di un tempo che non c’è più. Il power trio formato da Diana Tejera, Giuliano Taviani, Carmelo Travia e coadiuvato da Raffaele Sena e Federico Carpita riesce a creare un concentrato di sferzate elettriche che non passa di certo inosservato e come scossa di potenza fuori controllo riesce a stupire grazie ad una freschezza e ad un bisogno di sperimentazione sempre vivo e presente.


The dead man in L.A. – Allineamento caotico (Autoproduzione)

Alternative psichedelico in grado di abbattere foreste interiori, foreste che ci portiamo dentro animate dalla curiosità di percepire suono, calore, potenza divincolata dal controllo. Cinque tracce per l’esordio dei The dead man in L.A. Cinque pezzi oscuri che accendono la miccia del futuro grazie ad un noise che incontra lo stoner e il metal. Un rock d’oltreoceano ben suonato e costituito da una forma sempre cangiante, una forma che non lascia nulla al caso, ma comprime spazi dando vitalità alla proposta creata. Regressivo, Retrogrado, Viver nel deserto sono solo alcune delle possibilità proposte di comprendere un lavoro cesellato a dovere, un lavoro sopraffino che sa di tecnicismo e di tanto sudore e polvere dai palchi che verranno.


Pausa – Pausa (Autoproduzione)

Dolore umano annientabile attraverso una metamorfosi cangiante di sudore e lacrime che attraversano l’etere e intensificano sguardi e confessioni di chi cerca una via di fuga da questa realtà. Un concept quello di Pausa che abbraccia il rap per portarci in una dimensione in grado di parlare al cuore dell’ascoltatore senza mezze misure grazie ad un ascolto fatto di sostanza e tanto cuore. Un album che racconta la depressione sotto un nuovo, forse, punto di vista. Un disco questo capace di guardare oltre gli stereotipi per tentare di riempire i vuoti che ci portiamo dentro. Sette tracce e una bonus track da ascoltare per rompere il silenzio.