Capitan Love & Radon Experience – Mostro! (Radon Records)

album Mostro! - Capitan Love

Robert Smith che canta la miglior psichedelia affacciata in questo triste duemilaventi. Una boccata di ossigeno rarefatta in grado di attraversare e scardinare l’intera discografia degli ultimi trenta anni per dare vita ad una sorta di compendio magnetico di stramberie riuscite e volontà oltre confine. Ritorna Capitan Love con un disco ad alto tasso emotivo. Un album da respirare a pieni polmoni e a volumi inconcepibili dove suoni e parole si mescolano in una sorta di sorgente beatlesiana capace di soddisfare con delizie uniche i palati più esigenti. Nove pezzi di puro delirio cosmico. Nove canzoni che riescono a ricordare un altro modo di concepire la musica. Fuori dagli schemi pop. Fuori dal coro del già sentito in una bolla d’aria mistica alquanto convincente e fuori moda da sembrare immacolata.


Pino Marino – Tilt (Pineta Produzioni/O’Disc)

Pino Marino, "Tilt": recensione e streaming - TRAKS

Disco di ricerca poetica dove il cantautorato si fonde in modo del tutto naturale con le parole di ogni giorno, con le parole quotidiane in una sorta di allegoria cantata di questa nostra realtà. Ritorna Pino Marino. Il musicista romano, già Premio Ciampi, Premio MEI come miglior cantautore dell’anno e capace di collaborazioni con nomi del calibro di  Silvestri, Fabi, Angelini ci regala un insieme di canzoni davvero stupefacente. Un ritratto di colori capace di percepire l’intera scala cromatica della vita in una sorta di viaggio introspettivo all’interno di sensazioni autoriali che non passano inosservate, ma piuttosto riescono a stabilire una connessione con l’ascoltatore attraverso elementi cari alla musica d’autore italiana. Fossati, De Gregori, Branduardi sono solo alcuni dei nomi a cui pensare quando si ascolta un album così completo e ragionato. Da Calcutta fino a Tilt, passando per Maddalena cantata con Ginevra Di Marco, Roma bella con Tosca, la stessa title track con la voce narrante di Vinicio Marchioni il nostro riesce a creare un classico per i nostri giorni. Un disco profondo, immacolato, fuori dal tempo.


Ugo Fagioli- Respira (Muki Edizioni)

Disco ben confezionato a tratti concept, a tratti eterogeneo, a delimitare distanze di vita che abbracciano territori cari al pop rock d’autore italiano spruzzato da sintetizzatori ed elettronica. Respira è il primo album di Ugo Fagioli, cantautore romagnolo in grado di attraversare momenti introspettivi attraverso una scelta musicale e stilistica mai adombrata, ma piuttosto aperta nell’incedere dei suoni e delle sensazioni veicolate. Nove pezzi che sono tracce di un cammino fatto di emozioni che a tratti aprono ad un sentimento westernato fatto per dare un senso ulteriore alle atmosfere sviluppate. Rivoluzionari ma con calma, la traccia d’apertura, racchiude forse il senso dell’intero disco. Un marcato distacco dalla realtà, dal mondo in cui viviamo, dalla stessa società. Canzoni poi come Solitario, Speranza, Se la felicità sono specchio di questi tempi. Respira è una sensazione. Una forza misteriosa, a tratti troppo verbosa e ridondante, ma nel complesso una visione capace di racchiudere una buona prova d’esordio fatta di semplicità e di centellinati elementi di originalità.