Ab Quartet – I bemolli sono blu (TrJ Records)

Improvvisazione sonora per una forte capacità d’insieme di andare oltre gli schemi a creare spazi e forme di condivisione che si innalzano a riscoprire, nel cielo, nuovi spazi da occupare. Secondo disco per gli inclassificabili AB Quartet. Secondo album che riesce a mescolare in modo sapiente etno, jazz, avanguardie, rock in un universo metafisico fatto di note e passioni, fatto di oscurità che avanza e disincanto mai celato. I bemolli sono blu non parla di inconsistenza, ma piuttosto delinea un progetto ben chiaro e stratificato. Un progetto generoso che sembra diventare quasi colonna sonora di questi tempi. Sette sono le immersioni nella psiche dell’intera costruzione. Sette sono i movimenti che ci accompagnano in un viaggio bellissimo tra ritmi e passaggi mai regolari a stupire e ad innalzare l’asticella. I bemolli sono blu trionfa con originalità concentrica. I nostri riescono nell’impresa di creare unione laddove questa sembrava essersi smarrita.


Andrea Pellicone Van Gogh Project – Something you should know (New Model Label)

album Something you should know - Andrea Pellicone Van Gogh Project

Interrelazioni di tramonti prog incastonati in un esempio profetico di ideale da raggiungere e da perseverare nel tempo. Un miscuglio eterogeneo che ingloba il ricordo. Ingloba un tragedia. Il crollo di un ponte. Genova. E un disco in qualche modo per ricordarlo. Un album difficile e complesso, di certo non banale che arriva a rincorrere la realtà come i grandi album del passato. Non siamo pronti per tutto questo? Forse è vero, ma nelle composizioni di Andrea Pellicone coesiste una poliedricità di forme e dimensioni da comprendere e studiare nel profondo. Un incrocio tra Pink Floyd e King Crimson, un incrocio viscerale davvero notevole e considerevole. Il nostro suona tutti gli strumenti in un insieme sospinto di passato e futuro che coesiste ed è percepibile. Something you should know non è solo un esercizio stilistico, ma piuttosto una possibilità di rimanere a galla nel mare della mediocrità odierna.


Frank Sinutre – 200000000 Steps (New Model Label)

album 200.000.000 Steps - Frank.Sinutre

Il numero dei passi che l’uomo compie mediamente nella vita. Cinque giri della terra. Il numero di passi che forse ci accompagnano da qui al futuro in una dance floor concentrica in un’Era dove le distanze sembrano sempre più abissali, dove, da lontano, possiamo solo dirci addio. I Frank Sinutre ritornano con un disco di elettronica ballabile in una convincente e umana rappresentazione di modernità fatta persona. Dieci tracce elettroniche che infiammano e persistono nell’etere grazie ad un’armoniosa interscambiabilità di Air e Chemical Brothers che entra di prepotenza in tutto il disco. Dalla title track fino a Franco cerca un’ora passando poi per All has gone, God bless big bang, Scolapasta i nostri cercano ironia e creatività nella loro sperimentazione sonora intrecciando velata disillusione e grande capacità compositiva. Un insieme di prerogative necessarie per affacciarsi in questa strana vita che avanza.


Altare Thotemico – Selfie ergo sum (Ma.Ra.Cash. Records)

SELFIE ERGO SUM | ALTARE THOTEMICO | MaRaCash Records

Tanta avanguardia e spudorato sudore all’interno di scatole che ingabbiano in una ricerca costante di bellezza soppesata al limite del previsto in un’ineluttabile forma canzone che stupisce e affonda. Il nuovo degli Altare Thotemico, progetto di Gianni Venturi, parla di una realtà che parte dalla guerra di tutti i giorni per affrontare le radici del consumismo con una voce che convince. Una voce recitativa che scalfisce i sogni edulcorati di tutti i giorni per sbatterci in faccia la dura e cruda realtà. Selfie ergo sum non è solo denuncia di questi nostri giorni tristi, ma è anche sopratutto un grido di sofferenza e mai di perdono. Un grido che lacera canzoni che mescolano la psichedelia al tribale in una sorta di concezione astratta e dura di questo nostro venire al mondo. Come sasso inamovibile Altare Thotemico convince per graniticità espressa e tanta dose di coraggio, un coraggio da tramandare ai nostri giovani rivoluzionari globalizzati.


Laika Flee! – Sorte (Autoproduzione)

album sorte - LAIKA FLEE!

Inquietudini in dissolvenza che catturano le esigenze del momento per dare fuoco ai mondi contagiosi che ci circondano e creare una sorta di spazio siderale da dove ripartire di nuovo. Il primo album dei Laika Flee! è un concentrato di post rock e shoegaze, un concentrato di potenza di fuoco che amplifica visioni oniriche, a tratti psichedeliche, incise nelle vene delle nostre vite. Sorte esplode di sudore e in un momento si concede ad aperture cosmiche capaci di intrecciare Explosions in the sky, Mogwai, God is an astronaut per un andirivieni convincente di musica, suoni e parole a creare amalgama e contesto. Muri e bombarde di chitarre attanagliano l’ascoltatore in un irrinunciabile tuffo di sudore e potenza mai scontata, una potenza che diventa viscerale quando meno te lo aspetti e sa conquistare un posto necessario nelle produzioni odierne di genere.


Sofia Brunetta – Evolver (Virgo Vibes)

Visioni notturne incastonate all’interno di paesaggi in evoluzione dove elementi di soul, dance, hip hop, jazz, r’n’b si condensano in uno stato di grazia impressionante e mutevole ad ogni cambiamento. Lasciarsi trasportare dall’ascolto del nuovo di Sofia Brunetta è quanto mai necessario per comprendere una complessità bellissima, luccicante, eterea. I brani proposti sono un concentrato autorale da cui si può respirare tanta di quella internazionalità da far paura. Un’artista di altissimo livello che riesce a mescolare alchimia spettacolare in pezzi che trovano la loro via di sperimentazione in tutte le tracce proposte a parlare di oscurità, luce, città da vivere, amori da costruire, storie in continuo cambiamento. Evolver concentra passato e futuro, lo fa attraversando decenni di musica e approdando in un presente maniacalmente imperfetto e qui raccontato sotto una veste nuova e stupefacente. Nostalgia, introspezione, apertura in una patinata costruzione reale di un paesaggio unico, raro, da custodire gelosamente.


LaRizzo – Fogli che raccontano (TRP Music)

Fogli che raccontano, l'album di LaRizzo - Oltre le colonne

Elementi della natura che si intrecciano per dare vita a sensuali brani acustici che colorano la notte più nera dando un senso al giorno che avanza. Elementi e sovrastrutture incapsulate in dieci anni di passaggi e paesaggi raccolti, immersi, vissuti nella quotidianità e qui implementati in una bellezza solitaria. Una meraviglia che soppesa l’attesa e consola. Un concentrato di autenticità dove gli orpelli strumentali sono ben calibrati e immersivi, immersivi a tal punto da far risaltare una voce che si fa storia, narrazione, racconto. Alessandra Rizzo compone versi e li sprigiona pian piano. Ci parla di amori vissuti, riempiti e disgregati. Parla di un mondo in continua evoluzione e nel contempo destabilizzante. Perso nel tempo, ma continuamente impresso e raccolto attraverso otto pezzi di immacolata concretezza dove i sogni e i desideri diventano materia necessaria per parlare di una speranza che sembra non morire mai.