Belzeboss – L’ora dell’acquario (New Model Label)

Cantautorato senza peli sulla lingua che parla a gran voce di una quotidianità criptica e separata da ogni qualsivoglia forma di perbenismo in un tessuto sociale da ricomporre e da far nostro. Il disco di Belzeboss, all’anagrafe Paolo Capetta, consolida un amore verso un racconto, verso la prosa, verso una protesta che diventa parte di un abisso da esplorare e si rifà inevitabile al mondo circostante attraverso una canzone d’autore poderosa e sporcata da un blues sempre pronto ad accendere, sempre pronto a regalare emozioni pezzo su pezzo. Il disco, prodotto da Alberto Nemo che lo vede protagonista anche degli arrangiamenti, è un viscerale impianto di bisogni che produce sudate cosmiche ben proiettate in questa nostra vita. L’ora dell’acquario è un album per chi è alla ricerca di un’immediatezza contaminata e ricca di rimandi, ma altamente corrosiva e mai amante delle mezze misure.


Artura – Massive scratch scenario (Matteite Records/New Model Label)

album Massive Scratch Scenario - Artura

Disco che ricerca sperimentazioni elettroniche e psichedeliche cadendo all’interno di una generosità d’insieme sovrapposta e mirante oltre il confine in un’attesa simultanea che scardina pensieri e rinvigorisce anime e speranze. Il nuovo degli Artura, ad un anno da Drone, intensifica quel rapporto tra uomo e macchina attraverso un uso di un’elettronica che diventa ricerca, diventa sogno e parallelismo d’insieme per un insieme di pezzi che campionano voci e ributtano al suolo una circostanza necessaria per comprendere al meglio le forme costruite. Massive scratch scenario è un disco complesso e davvero unico nella sua totalità. Non cede alla massificazione, ma si migliora ascolto su ascolto. Le sovrapposizioni sonore ricreate aprono a spazi siderali e da Smell fino a Koko i nostri camminano sulla strada impervia della novità perpetua con uno stile, una classe e una vivacità elaborata e unica.


Alex Cremonesi – La prosecuzione della poesia con altri mezzi (Riff Records)

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Fenomenale accesso alle intemperie del tempo attraverso una musica sostanzialmente sopraffina che riesce nell’intento morbido e coeso di andare oltre schemi prestabiliti stabilendo progetti con l’ascoltatore, progetti di rinascita. Il disco di Alex Cremonesi è sottile bisogno di interpretare i nostri tempi attraverso un’energia cantautorale e psichedelica ben levigata al suolo e perpetuata nella ricerca, nell’esigenza contemporanea di ristabilire legami, ristabilire forme e pensieri. Rarità quindi incapsulate in una forma canzone desueta che ricorda il primo Marco Parente o le sperimentazioni di Benvegnù in un intreccio di altisonante parabola letteraria e sghemba percezione di vita. Una musica non per tutti questa, per fortuna. Una musica che si riscopre in questo La prosecuzione della poesia con altri mezzi come guida cardine di un pensiero filosofico acceso che si fa cantautorato fuori dagli schemi attualmente imposti.