– LIBRI ILLUSTRATI- Mal Peet/Emma Shoard – Il nostro albero (Uovonero)

Risultati immagini per il nostro albero uovoneroTitolo: Il nostro albero

Autori: Mal Peet/Emma Shoard

Casa Editrice: Uovonero

Caratteristiche: pag. 90, 16×24, Cartonato

Prezzo: 15 €

ISBN: 9788896918791

 

Rami che intessono ambienti in simultanea con ciò che ci circonda, in simultanea con la vita che ci appartiene. Le foglie appese poi a fare da corona per intrappolare i giorni che scorrono alla velocità della luce e si fanno tristezza, si fanno gioia, si fanno vita. Il nostro albero è una casa all’ultimo piano legata a ciò che ci portiamo dentro. Il nostro albero è una storia di una famiglia, la storia di un bambino che vive in simbiosi con una casa fatta di assi di legno, costruita dal padre come riparo sicuro, un nido dove nascondere ricordi, un nido di memoria e d’amore racchiuso e celato per sempre.

Uovonero pubblica in Italia un racconto che affonda le proprie radici in una realtà che divora e in qualche modo fa male. Il libro di Mal Peet non ha paura di parlare al cuore della gente toccando argomenti delicati pur entrando in maniera sottile all’interno di un universo costruito per narrare la vicenda di una mamma e di un papà che decidono di separarsi. Una vicenda che ingloba profondamente la depressione di un padre immobile alla velocità di questa realtà. Una vicenda che ingloba i tradimenti di una moglie poco incline a comprendere i cambiamenti di una vita intera. In mezzo a tutto questo un bambino che assorbe le onde della quotidianità senza avere gli strumenti necessari per interpretarle.

Mal Peet, autore di rara intensità, grazie alle illustrazioni liquide e senza tempo di Emma Shoard, riesce nell’intento di trasformare e dare profondità ad una storia in grado di mescolare natura e rapporti umani. Un racconto che si lascia trasportare dalle emozioni e concede vividi momenti di introspezione simultanea mescolata ad arte e pronta a stupire pagina su pagina. Una narrazione davvero mai scontata che racchiude il senso dei legami famigliari all’interno di pagine che avvolgono e consolano.

Il nostro albero è bellezza celata all’interno di una piccola casa in legno. Un testo che in punta di piedi racconta le difficoltà delle relazioni intrappolate nell’incedere e con dolcezza accompagna il lettore verso una conoscenza che nella tragicità del momento incorpora ricordi e speranze, momenti che come soffio di vento si posano su rami gentili in attesa di una nuova stagione, forse migliore.

Per info e per acquistare il libro:  

http://www.uovonero.com/catalogo/i-geodi/931-il-nostro-albero

 

 

-LIVE REPORT- Un uomo e la sua tempesta – Glen Hansard / Mark Geary – Anfiteatro del Vittoriale – Gardone Riviera – 26/07/19

Anni di lotta e conquiste, anni spesi a raccogliere il sudore del tempo migliore con una forza e speranza uniche. Con quella capacità imprevedibile, ma meditata, di attendere il momento propizio, il momento giusto per essere e diventare qualcuno attraverso una piena maturità artistica più unica che rara. Glen Hansard è tutto questo. Quarantanove anni, in attività dal 1983 e solo da qualche tempo conosciuto ai più, non solo per una splendida canzone/colonna sonora, vincitrice di un premio Oscar, per il film Once, ma anche per una serie di album capaci di portare autenticità all’interno di un mondo, come quello del cantautorato, surclassato spesso da fenomeni di moda, transitori ed effimeri.

L'immagine può contenere: folla, notte e spazio all'aperto

Ultima serata per il Festival Tener-a-mente, perla di rara bellezza che da anni vede in cartellone nomi del panorama indipendente e non racchiusi in una cornice invidiabile, eterea e alquanto suggestiva. Ultima serata di festa stupefacente e sentita. Venire al Vittoriale per un concerto è un’esperienza che consiglio a tutti, davvero.

Sul palco, ad aprire Mark Geary, talento conterraneo dello stesso Glen Hansard. Gente di Dublino per intenderci. Un cantastorie raffinato ed elegante, simpatico accompagnato da un duo italiano d’eccezione, lui li chiama amici. Un cantautore  che sa reggere il palco e nel contempo magnetizza il pubblico snocciolando pensieri, quotidianità, avventure o più semplicemente vita.

A seguire l’altro irlandese. Quello che ha iniziato come artista di strada a tredici anni per poi proseguire con i The Frames,  i The Swell Season e raccogliendo dalla polvere del giorno un’essenza unica che si snocciola grazie ad una voce che conquista, ti sussurra e piano ti accoglie per poi portarti verso altre latitudini e terre da scoprire. Una persona semplice, abituata a parlare da sempre con la gente e a stare con la gente.

L'immagine può contenere: una o più persone, persone che suonano strumenti musicali, persone sul palco e notte

Un uomo che raccoglie l’eredità dei grandi del passato per trasformarla e consegnarcela stasera con la capacità di chi ha vissuto momenti che si possono solo raccontare. World music, jazz, rock e blues mescolati assieme. Dallo Springsteen migliore al primo Bob Dylan, passando per l’inglese Tom Mcrae Glen Hansard e band suonano vecchie e nuove canzoni creando un rapporto unico e invidiabile con il pubblico. Bird of Sorrow, When your mind’s made up, Don’t settle, Falling slowly, The closing door sono solo alcune gemme di rara intensità che hanno saputo dare profondità ad un concerto ricco d’atmosfera, energia e bisogno continuo di parlare con il mondo circostante.

L'immagine può contenere: una o più persone, persone sul palco, folla, concerto e notte

Uno spettacolo ad alti livelli fatto da persone che riempiono di bellezza il mondo. Suoni mescolati a dovere e quell’essenzialità pura che nasconde le rughe del tempo, ma parte proprio da queste per segnare un cammino, un incedere costante di aspettative, desideri e promesse. Una nave poi su di un lago infinito. Un anfiteatro galleggiante che anche stanotte ci ha accolti e ci ha resi a tratti immobili e silenziosi, a tratti scatenati e con l’essenza primordiale della musica nelle vene. Una nave, laggiù, ora che diventa ricordo da custodire e portare a casa. C’è tempo e possiamo ancora scegliere la nostra direzione.

Foto: Giovanni Vanoglio

Report: Marco Zordan


 

feat.Esserelà – Disco Dooro (JFR/Lizard Records)

Strampalate visioni di un prog d’annata impastato a dovere con la nostra realtà ad intessere immagini lisergiche di un’altra epoca, di un’altra dimensione. Onirici quanto basta i feat.Esserelà costruiscono un disco immaginifico e mescolato a quel senso di fare musica per puro piacere senza farsi grossi problemi e soprattutto senza avere grosse aspettative. Quello che ne esce è un disco carico di vivacità che sporca la tavolozza dei colori con fare del tutto personale e mai banale, ma piuttosto costruito ad arte per intavolare discussioni multidimensionali con questo e altri mondi. Disco Dooro alla fine è un disco maledettamente buono. Un insieme di tracce che nella loro eterogeneità d’insieme regalano emozioni a non finire e non smettono di stupire minuto su minuto, secondo dopo secondo.

A violet pine – Again (Autoproduzione)

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Violenza sonora imbrigliata nelle costanti atmosfere di un tempo in dissoluzione che regala attimi di introspezione cosmica pronta a riempire i vuoti che ci portiamo dentro con ripetizioni di anfratti e di mondi perennemente in dissolvenza e attesa. Gli A violet pine sono tornati. Sono tornati con Again un disco criptico e potente, un album intriso di fugaci pensieri e costantemente racchiuso in esplosioni che possono concedere ampie vedute e rivoluzioni alle porte. Il rock oscuro dei NIN, dei Tool degli A perfect circle si mescola alla contemporaneità, raccontando di un mondo in cambiamento, ma non attrezzato al cambiamento stesso.  Pezzi come Interstellar love, Again, When boys steal candies sono punti essenziali per una ricerca che non lascia nulla al caso, ma piuttosto diventa attimo, bagliore necessario per comprendere una poetica introspettiva, ma di lucidità davvero invidiabile.


Emanuele Nidi – La tua bellezza in fiore (Autoproduzione)

album La tua bellezza in fiore - Emanuele Nidi

Cantautorato sognante disteso sui prati della vita a rincorrere parole e pensieri che intensificano visioni di un mondo in sospensione e sono chiarificatori di tutto ciò che ci appartiene. Il cantautore Emanuele Nidi ci regala una prova intensa dal punto di vista strumentale e poetico. Un insieme di canzoni studiate a tavolino che si muovono da Marco Notari a Ivan Graziani passando per l’immortale De André. La tua bellezza in fiore è un’ode concentrica al mondo che ci circonda. Un insieme in musica di letteratura di confine che immerge la testa all’interno della quotidianità per estrapolare pezzi che creano di fondo un’omogeneità in stato di grazia. Suoni che non sono un solo sottofondo, ma vibrano e splendono di una luce del tutto particolare. Una luce fatta di sogni e speranze, tra la frenesia di ogni giorno e il silenzio leggero del nostro tempo interiore.


-FUMETTI- Jillian Tamaki – Senza Limiti (Coconino Press/Fandango)

Titolo: Senza limiti

Autori: Jillian Tamaki

Casa Editrice: Coconino Press/Fandango

Caratteristiche: 248pp, colori, 19,5 x 26 cm

Prezzo: 24,00 €

ISBN:  9788876183928

 

Antologica raccolta di rarefazione post moderna dove l’assemblaggio del tutto casuale di eventi, personaggi e sentimenti racchiude al proprio interno uno spaccato necessario per comprendere una poetica mai rigida, ma piuttosto fluttuante tra realtà e sogno in un contesto spazio temporale non sempre definito, ma altamente corrosivo. Prova di notevole importanza, ben ponderata nel disegnare, a varie latitudini, il problema della comunicazione odierna. Una quotidianità scandita dalla dipendenza nell’apparire. Una dipendenza specchiata nel mondo dei rapporti virtuali. Vite accomunate da sentimenti di speranza e abbandono.

Il fumetto di Jillian Tamaki, già fautrice di E la chiamano estate e di Skim, scritti a quattro mani con la cugina Mariko Tamaki è un insieme di avventure che accomunano giovani donne alle prese con il loro affacciarsi alla vita. Sono storie a tratti surreali, condite da elementi fantastici che rendono la narrazione un punto onirico di contatto con il nostro inconscio, con la nostra esigenza sempre più essenziale nel cercare, oltre ogni aspettativa, un punto in comune con il nostro venire al mondo, utilizzando, a volte, un’ironia acerba, sottile, mai scontata.

Senza limiti è una prova d’autore che riesce a mescolare stili diversi e colori nuovi, cercando di dare risvolti sempre mutevoli ad una visione d’insieme a tratti criptica, dal finale aperto, ma pronta a colpire a piccole dosi, invitando a rileggere e reinterpretare le vicende raccontate. Jillian Tamaki ha dalla sua quella continua ricerca che si apre a sensazioni che sfiorano a pelle il lettore. La nostra parla di sentimenti, lo fa con un linguaggio tipico della situazione che stiamo vivendo, lo fa con disegni mai definiti tratteggiati attraverso emozioni contorte e interessanti sotto molteplici punti di vista.

Il Graphic Novel edito da Coconino Press è un coraggioso esempio di come la realtà possa incontrare, a piccole dosi, l’immaginazione. La scrittura dell’autrice canadese è un concentrato autorale che ricorda per certi versi l’americana Julia Wertz. Un esercizio di matite e pensieri che richiama l’incontro con il nostro mondo interiore. Amore e dolcezza,  empatia, lisergiche visioni di un mondo parallelo e fantasia infinita nel raccontare i lati più nascosti, impercettibili, essenziali dell’essere umano.

Per info e per acquistare il fumetto:

https://www.fandangoeditore.it/shop/marchi-editoriali/senza-limiti/

-LIVE REPORT- Thom Yorke – Tommorow’s Modern Boxes Tour – 17/07/19 – Villa Manin Passariano di Codroipo (UD)

Bombarde sonore che ti arrivano dentro e difficilmente ti lasciano attraversando decenni di musica sperimentale raccolta e imbrigliata ad arte per regalare sostanziali riferimenti con un mondo in dissolvenza, ma così vicino a noi.

Thom Yorke ha sempre fatto quello che ha voluto. Con i Radiohead e anche da solista. In solitaria si perde il senso unitario di una band per lasciare posto alle interiorizzazioni in elettronica di un apparato lisergico di riferimento in grado di esplodere grazie a contraccolpi sonori intensissimi e davvero importanti. A Villa Manin quel senso unitario, a tratti eterogeneo, diventa simultaneità da assaporare.

Ad aprire il concerto Andrea Belfi, compositore, polistrumentista italiano, ma residente a Berlino, voluto da Thom Yorke e soci per aprire i live del loro tour europeo. Trenta minuti di ambient musicale capaci di percorrere, con energia maniacalmente calcolata, un viaggio sonoro che si sposta a varie latitudini toccando a tratti un post rock d’avanguardia sposato ad arte con un’elettronica jazz di confine. Ineccepibile dal punto di vista tecnico e nella cura dei suoni.

A seguire Thom Yorke. Il musicista, conosciuto ai più per essere il cantante, chitarrista e pianista della band in attività più importante del mondo, i Radiohead. Thom si dimena, fissa il pubblico, a raffica concede canzoni serrate. Sul palco con lui ai campionamenti, alle tastiere e all’elettronica il sempre fidato produttore, dai tempi di My Iron Lung EP, Nigel Godrich mentre l’arte visiva viene affidata a Tarik Barri che canalizza uno show difficile da dimenticare.

Singoloni dei vecchi album si alternano alla nuova fatica Anima, un volere alzare l’asticella della qualità sempre più alto, lassù dove pochi sanno arrivare. Incrociatori trip hop si mescolano ad un funk profuso nell’etere, innovazione dance legata al filo mutevole dell’improvvisazione, versatilità e pura necessità di comunicare un senso claustrofobico di abbandono e riscoperta.

Il cantante inglese, con il nuovo disco portato dal vivo, magnetizza il pubblico grazie ad uno spettacolo fatto di proiezioni visivamente canalizzate in flussi di coscienza che creano un tutt’uno con la musica circostante. Il Tomorrow’s modern boxes tour prosegue in un susseguirsi emozionale davvero imprevedibile e discostante. Due ore di concerto, nella splendida Villa Manin, imbrigliate queste in un’altra dimensione per un’estensione profonda e interiore del nostro io abitata da persone capaci di percepire l’arte come costruzione possibile di mondi futuri.

Cloudcaster – Evocare (Autoproduzione)

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Viaggio sonoro capace di cristallizzare gli eventi attraverso una musica d’insieme che spazia e concede ampi margini di coesione, ampi margini di successo dando una forma embrionale allo spazio intensificato da visioni e strutture da implementare. Il disco dei Cloudcaster è un insieme eterogeneo di canzoni che sembrano non avere ne una partenza ne una fine, ma piuttosto lasciano tempo e profusione ad immagini che via via lasciano intravedere un paesaggio sonoro capace di mescolare vari tipi di generi. Il prog e la musica ambient si fondono con il rock più duro, passando per un parlato che ricorda il Teatro degli orrori tra arpeggi in dissoluzione e necessità sempre accentuata di coniugare la leggerezza con un qualcosa di più movimentato e degnamente strutturato. Ne escono otto pezzi d’atmosfera che non si fermano all’apparenza, ma piuttosto guardano oltre l’orizzonte conosciuto per delineare figure ed esigenze sempre nuove e imbrigliate in questo tempo.


Dj Vale – Groovin’ Connection (Autoproduzione)

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Disco composito ricco di ammirazione per una moltitudine di generi che in pista trova il punto di sfogo più alto, il punto musicale unico e irripetibile per conquistare e lasciarsi andare. Torna Dj Vale con un album cesellato a dovere che vede nelle collaborazioni un punto necessario per comprendere il futuro. Numerosi gli ospiti presenti a coadiuvare il nostro in un frizzante ingegno del tutto personale. Ciaffo dei Persiana Jones, Bunna e Madaski degli Africa Unite, Paolo Parpaglione e Gianluca Senatore dei Bluebeaters solo per citarne alcuni, sono l’anima vivente di un insieme di canzoni che mescola reggae, dub, electro attingendo dalla prolifica scena torinese un senso comune di appartenenza. Groovin’ Connection è un racconto di storie per far ballare. Un disco che piace nell’immediato e che parla alle nostre orecchie con voce del tutto sincera e ammaliante. Dj Vale compie una specie di piccolo miracolo e cioè quello di costruire un album con un sacco di artisti importanti nella loro unicità, qui riuniti insieme per far risplendere la nostra estate.


Lorenzo M. – Microcosmico (Autoproduzione)

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Cantautore affacciato alla finestra della vita con fare introspettivo e a tratti malinconico a dipingere l’etere di acquerelli in dissolvenza che scardinano la normalità per regalarci una prova d’insieme sincera e matura. Il disco del giovane Lorenzo M., musicista con un notevole background alle spalle, è un piccolo Ep dove le introspezioni della vita permettono di dare senso ad un cerchio intimo e pensato in grado di attraversare la cameretta da cui tutto è partito fino ad approdare su territori di condivisione sempre nuovi. Microcosmico è appunto un mondo sostanzialmente aperto creato per l’occasione. Un mondo in cui lo stesso autore trova conforto. Cinque pezzi di musica d’autore italiana che ricercano una propria essenza. Cinque canzoni, da L’acqua fino a Paesano, forse quest’ultima la traccia più riuscita, che imprimono nella mente dell’ascoltatore un’attesa che diventa ironica leggerezza di un futuro contorto.