Jane Doe – Jane Doe (Resisto)

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Poppettino granitico condito dal rock a profusione e spruzzato qua e là da interventi in solitaria che danno spazio all’introspezione e al coraggio nel dare senso a forme aperte di impatto emozionale. Il piccolo disco dei Jane Doe è un album diretto, spontaneo, ma che non lascia nulla al caso. Pagine e pagine del diario della vita riversate in sommossa ad incentrare fotografie che parlano di questa e altre necessità, fotografie che ci riguardano da vicino e fanno parte del nostro venire al mondo. La voce convincente di Irene Zerbini costruisce, con gli altri strumentisti, un insieme di canzoni che travalicano in parte il pop del momento per ritrovare nelle radici delle decadi passate, un punto di partenza necessario per comprendere questa musica di ampio respiro e di sicura presa, tra la pianura e la città, tra la notte e il buio che ci accompagnano ogni giorno. 


Mr. Hope – Long way home (Resisto)

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Lontani da casa, in un paese straniero a raccontare e a raccontarsi, incidere su pietra ricordi lontani e disegnare su carta e su legno il futuro migliore che ci attende. Il disco di Mr.Hope parla di rapporti che si consumano e di bisogno di ritornare alle origini per un cantautorato essenziale che nelle solitarie del momento riesce a dare ampio raggio d’azione e di sentimento ad una musica intrappolata che sente la necessità di uscire e comunicare attraverso un sound che spazia dal folk al rock più ricercato e indipendente. Long way home è un disco fatto di quattro canzoni, un istinto gettato su carta, una considerevole prova che convince sin dal primo ascolto e non abbandona l’idea di coesione necessaria e fondante capace di dare spazio a brani che sono istantanee di vita sulla tavolozza colorata di questo cantautore che merita la giusta attenzione. 


FAB – Maps for moon lovers (Altri Ritmi Records)

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Emozioni solitarie che comprimono volti e indirizzano amori lontani sul far della sera a riconquistare parole e opinioni non lasciate al caso, ma piuttosto incasellate all’interno della nostra mente, nella parte più nascosta che ci portiamo dentro. Il disco di FAB parla ai sentimenti più vicini, parla ai ricordi e alle introspezioni attuali con una grazia disarmante, ricordando per certi verso cantautori passati e abbracciando idee musicali che sfiorano l’internazionalità di Counting Crows e Damien Rice. Maps for moon lovers è un disco che si scioglie alla luna di una notte in tempesta, una notte che sa consolare, affievolire e rigenerare, una notte che ci accompagna nelle ore del crepuscolo raccontando di un mondo segreto e racchiuso tra le braccia di due innamorati. Il disco di FAB è una dichiarazione di intenti e di amore, un album leggero e disincantato capace di entrare e guardare, con occhi sempre nuovi, alle meraviglie della vita.