-FUMETTI- Sergio Rossi/Giovanni Scarduelli – Nikola Tesla (Becco Giallo)

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Titolo: Nikola Tesla

Autrice: Sergio Rossi/Giovanni Scarduelli

Casa Editrice: Becco Giallo

Caratteristiche: brossura, 128 pp. bn

Prezzo: 16 €

ISBN: 9788833140209

 

 

Sogni e sostanza, una vita di stenti e negli occhi un futuro diverso da immaginare. Un innovatore, uno scienziato, un uomo che ha dato, nel vero senso della parola, tutte le proprie risorse finanziarie e intellettuali per mettere a disposizione del mondo intero, scoperte e ingegnosità sospinte a creare un’arte da applicare alla realtà, un’elaborata visione dell’universo che va oltre i racconti che abbiamo lontanamente sentito.

Nikola Tesla è stato un’innovatore, ma prima di tutto è stato un uomo. Cresciuto nella povertà più totale, nella metà dell’Ottocento, l’ingegnere di origine serba, trasferitosi negli Stati Uniti, si ritrova a lavorare nello studio di Thomas Edison. Tra rivalità continue con l’inventore della lampadina e vere e proprie battaglie per il controllo dell’energia elettrica mondiale il nostro finirà per perdere completamente il denaro guadagnato. Le invenzioni poi fatte nel tempo, ma mai pienamente prodotte e un disinteresse più totale al denaro  portarono il nostro ad una morte misera e solitaria in una camera d’albergo.

Il quadro generale, narrato in questo bellissimo fumetto edito da Becco Giallo, si muove in modo egregio tra la fortuna e la tristezza di un genio dell’era moderna. Spiegazioni sempre comprensibili e facilità di lettura rendono fruibile questo testo d’ampio respiro, permettendo anche ai profani, come il sottoscritto, di entrare in punta di piedi attraverso le vicissitudini e le situazioni del protagonista in un vortice che mostra in parte anche il lato umano, la curiosità e la pazzia di un mito.

Testi e disegni sembrano muoversi sullo stesso piano e le didascaliche narrazioni di Sergio Rossi incontrano le linee nette su sfondi abbozzati di Giovanni Scarduelli dando vita ad una costruzione d’insieme che non annoia, ma piuttosto si fa veicolo per la nascita di significati sempre nuovi e approfondimenti da destinare, in un secondo momento, a maggiori e diverse interpretazioni.

Tra la forma e la sostanza vivono i sogni di Nikola Tesla, sono sogni a tratti oscuri, ma pur sempre rappresentazioni future di quello che oggi sentiamo e viviamo. Dalla corrente alternata alla radio, passando per la percezione di internet e dello smartphone, questo fumetto dona un’infarinatura indispensabile per comprendere la grandezza di un pioniere della nostra contemporaneità qui inglobato nel suo essere uomo reale e in tutto e per tutto parte del mondo che conosciamo. Nikola Tesla, edito da Becco Giallo, è una raffinata ricerca pop che fa dell’intuizione e della narrazione i punti salienti di un fumetto necessario. 


Per info e per acquistare il fumetto:

http://www.beccogiallo.org/shop/229-nikola-tesla.html

 

 

Alibi – Alibi (Autoproduzione)

album Alibi - Alibi/musica

Rock che sembra partire dagli anni ’90 per affondare la potenza integra di un incontro in questi anni, un rock che si domanda ad incrociare istinti a profusione e bisogni altrettanto interni e percepibili. Il disco degli Alibi sembra incontrare sul proprio cammino la musica dei Timoria con quella degli Afterhours per un insieme di canzoni  che sono un cerchio concentrico sulle nostre paure, un cerchio con un inizio e una fine a raccontare un peregrinare di sogni e nostalgie mancate. Visione è il singolo di presentazione, ma pezzi come Chi sono io o Accanto a te non passano di certo inosservate, ma sono piuttosto sono un crocevia di strumentazione classica che si fa strada lungo le impervie situazioni della vita. L’omonimo disco dei nostri si rifà quindi ad una formula già sentita, ma sicuramente ben interpretata che osa un po’ di più quando deve osare e che tenta, canzone dopo canzone, di trovare un proprio senso, una propria interpretazione a tutto questo vuoto. 


The Di Maggio Connection – Rowdy (Thunderball Rec.)

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Poche presentazioni per la band che vede come protagonista uno dei più importanti chitarristi di genere riconosciuti a livello internazionale tra i più virtuosi, solidi e unici in grado di mescolare il puro rock ‘n’ roll con un blues che affonda le radici nell’America più lontana e nascosta. Marco Di Maggio ci regala il terzo disco con i The Di Maggio Connection e il quattordicesimo personale assaporando abiti scuri e cravatte da rispolverare, occhiali da sole e brillantina nei capelli per un suono davvero unico che con un balzo ci proietta indietro negli anni’50 laddove tutto è partito. La biografia del nostro è davvero sterminata, infatti conta collaborazioni con grandi che hanno fatto la storia della musica per come la conosciamo, da Terry Williams batterista dei Dire Straits, passando per Billy Swan compositore per Elvis attraversando suoni che non hanno frontiere e sono rimasti inalterati da sempre. Rockabilly, blues, e country sono le solide fondamenta di queste composizioni, gran parte originali, altre rivisitazioni di brani famosi come Smoke on the water dei Deep Purple o Long way from home di Stevie Ray Vaughan per un disco fresco, energico e a tratti stupefacente, nella migliore tradizione si, ma con occhi perennemente puntati verso il futuro. 


Massimo Morelli – Il vento (Autoproduzione)

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Sperimentazioni sonore che si muovono tra un cantautorato punk che esplode dalla giovinezza all’età adulta passando per un lo- fi da cameretta intrappolata nel tempo perduto e pronta ad uscire dalle coperte e dal letargo invernale con un bisogno di comunicare stati di vitalità emozionale che nel vento diventano veicolo di storie, immagini e racconti. Il disco di Massimo Morelli è un buon biglietto da visita che lo vede protagonista, dopo anni di militanza in gruppi ska e punk, di un album immediato e nel contempo introspettivo, per una manciata di canzoni che non compongono un disco completo, ma una sorta di EP che ambisce a diventare parte integrante dello stesso cantautore. Da Incoscienti ed affamati fino a Mia libertà passando per Vola Estate vola Massimo Morelli confeziona una prova tascabile ricca di influenze, ma che di fondo nasconde un amore eterno per un’attitudine punk sopra le righe da portare ovunque vogliamo. 


Aabu – Abbiamo ancora bisogno di urlare (La Cupola Music)

Suono incontrollato e potente a scardinare muri di cemento e intenzioni pronte ad esplodere dove non esiste regola, ma piuttosto colorando con un sapore anarchico profondo una musica che si muove in bilico tra passato e futuro dove chitarre separatamente blues incontrano un power chord differenziale che ricorda l’energia di band come Ministri in uno stoner granitico e compiaciuto di creare elementi nella siccità dilagante. Abbiamo ancora bisogno di urlare è un inno per questi tempi bui, un incontrollato bisogno essenziale di comunicare la propria appartenenza sopra a palchi scricchiolanti e mutevoli, dove la quantità di sudore va di pari passo con le magie in evoluzione create da questa band. Gli Aabu sono un quintetto bolognese che alla loro seconda prova, registrata totalmente in presa diretta, regalano una quantità illimitata di sfaccettature e bisogni di comunicazione concentrati in pezzi come l’apertura affidata a Tutte le cose sbagliate, Si può sbagliare ancora, Camilla, La fine di tutto per una musica dal forte impatto, dalla forte intensità elettrica che non trova pace in questo universo creato. 


Alessio Bondì – Nivuru (800A Records)

Suoni contaminati dal Brasile all’Africa, passando per gli odori del Mediterraneo a creare un connubio perfetto tra lingua e musica che sembra trovare il suo apice in un’articolazione di fondo autoriale molto particolare e ricercata. Il nuovo disco di Alessio Bondì è un viaggio interiore attraverso mondi lontanissimi che grazie ad una musica sensuale e alquanto ricca di rimandi ad un vissuto intenso getta le basi per costruzioni sonore contaminate da un funk, da una samba che sembra cantata in portoghese, ma in verità il dialetto siciliano si fa veicolo e lingua portante per questo Nivuru entusiasmante. Nero è la traduzione di questo album che sembra un insieme di canzoni colorate , ma che al proprio interno nascondono un’anima introspettiva che scava negli abissi di ciò che ci portiamo dentro tentando di colorare, attraverso immagini, i pensieri discostanti che ci toccano giorno dopo giorno. Alessio Bondì ci regala un disco composito, strumentalmente ineccepibile, dove poesia e musicalità si incontrano per abbracciare il mondo intero. 


Cesare Malfatti – La storia è adesso (Riff Records/Goodfellas)

Liberamente tratto dalla storia di Valeriano Malfatti, sindaco di Rovereto prima della Grande guerra e prozio dello stesso cantautore, il nuovo disco del musicista milanese è un tuffo a pieni polmoni nella storia, attraverso scritti, lettere, parole, documenti e pezzi di animo interiore a ricondurre una strada circolare che porta verso un luogo che non conosciamo, lungo le vie delle nostre radici. La storia è adesso è un piccolo gioiello di rara intensità, si presenta corredato di un piccolo giornale, un quotidiano da sfogliare, con all’interno i testi delle canzoni e fonti dell’epoca a raccontare la storia di questa figura che ha fatto in qualche modo la storia del Trentino per come lo conosciamo. I testi scritti da numerosi, grandi autori italiani, come Alessandro Cremonesi, Luca Gemma, Antonio di Martino, Marina Petrillo, Alessandro Grazian, Luca Lezziero, DanyGreggio, Angelo Sicurella, Giulio Casale, Gianluca Massaroni, Fabrizio Coppola, Giuseppe Righini, Luca Morino sono parte fondamentale di un percorso racchiuso da una musica a tratti opprimente, ma che in qualche modo dipinge un periodo e la sua delicata intensità. La struttura portante delle quindici canzoni proposte poi utilizza le Macchine Intonarumori campionate a creare un ponte tra passato e futuro. Il disco di Cesare Malfatti è un’introspezione continua di bellezza che rende tangibili e vivide nel ricordo le pagine delicate di una vita passata che sente il necessario bisogno di uscire allo scoperto. 


Imperatori – Karmarock (Crow Records)

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Suoni pop elettronici futuristici per ambienti ricreati a campane di vetro che esplodono  lasciando in giro frammenti di realtà da condividere. Musica onirica che attraversa le galassie per una rinascita che vede gli Imperatori, duo elettro rock di Cosenza, riaffacciarsi nel mondo della musica incrociando interstellari pianeti abitati da Bluvertigo, Delta V e Subsnonica in una continua attenzione per il suono che rende la proposta alquanto internazionale. Karmarock è un mood sincopato da seguire, è uno stato di grazia che si ripercuote lungo gli anfratti che abbiamo bisogno di scoprire prima che sia troppo tardi. Un lavoro di cesello e consapevolezza, una luce a ricolmare il buio e tanto bisogno di lanciare, con intensità magnetica, un messaggio capace di ricoprire mondi lontanissimi. Gli Imperatori ridanno vita ad un genere che mancava da un po’ di tempo in Italia. Tra testi affilati e mai banali i nostri sanno concentrare l’intensità poetica oltre ogni aspettativa.