Nova sui prati notturni – Last ride (Autoproduzione)

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Viaggio tra il disincanto e i rottami ambulanti e ferrosi di questa nostra civiltà che gira alla velocità della luce dilatando atmosfere e concentrazioni di bellezza che passano in secondo piano, ricostruendo ad arte visioni d’insieme che vale la pena assaporare ancora. Il nuovo dei Nova sui prati notturni esce sotto forma di blog e vede la collaborazione con Pietro Scarso attraverso una pagina virtuale dove si possono ammirare video e musiche di giostre inquiete attraverso dodici suite da amarcord emozionale ricavate dal turbinio che prende forma di una reale esigenza di mettersi in gioco ancora una volta. La qualità indiscussa del risultato finale è reale e tangibile ai nostri occhi, un osare ancora una volta proponendo immagini che ben si sposano con una musica che nel post rock e nell’arte minimale e concettuale trova il suo punto di sfogo amplificando a dovere forme note di un’infanzia ricercata e concentrica. Un viaggio onirico in bianco e nero quindi, un viaggio in dissoluzione che si riscopre percorso narrativo trasportandoci alla velocità del nostro io soggettivo e pensante, un tuffo nella memoria di questo futuro.

http://lastride01.blogspot.com/


Finister – Please, take your time (Red Cat Records)

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Album dal gusto internazionale davvero ineccepibile sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista compositivo in un sodalizio con la musica d’atmosfera che rende questo lavoro un punto di continuità con il passato, pur percependo e mantenendo un certo grado di sperimentazione davvero entusiasmante. Il nuovo dei fiorentini Finister è un album complesso e davvero intrigante che si avvale della collaborazione di Howie B già con Bjork, U2, Marlene Kuntz, Elisa per un suono dal forte carattere personale e nel contempo veicolo di sensazioni e ispirazioni utili a fuggire da questa realtà. Please, take your time è una corsa lontano dall’alienazione di questi giorni, un allontanarsi dalla frenesia per trovare il proprio punto di benessere, il proprio stare meglio all’interno di questo mondo in dissoluzione, all’interno di questa bolla di vetro che ci vuole sempre forti e attenti. Da Tricky ai Cousteau passando per le sperimentazioni dei Radiohead i nostri incasellano una qualità ineccepibile e dal forte impatto emozionale che stupisce già dopo il primo ascolto. 


Aléxein Mégas – The white bird (Autoproduzione)

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Uccelli in gabbia pronti ad esplodere e ad uscire di nuovo per assaporare il colore del vento e quel senso comune di volo necessario per apprezzare al meglio il nostro interno, il nostro intorno. Gabbie della vita moderna quindi da percepire, intravedere e gettare in aria grazie a sonorità che si trasformano e passano da un’elettronica ad una musica orchestrale per una colonna sonora immaginaria ad intensificare i rapporti, ad intensificare quel tratto di strada che possiamo chiamare ancora vita. The white bird è un concept album che racconta intrinsecamente di un bisogno importante di libertà, lontano dai preconcetti, ma vicino a quel senso profondo che ci portiamo dentro e che risiede lontano dal chiacchiericcio moderno incanalandosi nei gesti interiori dei nostri giorni. Da I’m a shadow fino a Rays of a warm sunset il nostro Aléxein Mégas trasforma l’elettronica strumentale in qualcosa di corporeo e ben strutturato, in quel qualcosa che si trasforma ad ogni nostro battito d’ali. 


 

Onorata società – L’animale animale (Autoproduzione)

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Raccontare di questa quotidianità attraverso l’ironia contagiosa e motivata grazie ad un sound in evoluzione che si esprime attraverso il contagio di un Mediterraneo da scoprire e qui posto a veicolo nel proporre a dismisura l’abbandonato e il ritrovato lungo gli scogli di questa e altre vite. Il terzo disco degli Onorata società parte in quarta grazie ad un suono fresco che non cala mai di appeal, anzi intensifica via via il proprio senso di appartenenza a questo mondo grazie a melodie di un certo spessore che scorrono alla velocità della luce e lasciano immagini colorate di una vita che diventa racconto sociale del nostro essere coinvolgendo apertamente una società al limite da cui cercare di trarre un briciolo di umanità. L’animale animale si apre con Randagi a ben rappresentare un suono che diventa circolare e ci conduce mano nella mano attraverso pezzi come Bisogno necessario, Nuovi eroi, Il cuore di Andrea e il finale lasciato a Finalmente social. Il disco dei nostri non passa di certo inosservato, sa coniugare i ritmi del mondo con qualcosa di moderno che ricerca nella realtà virtuale di questi nostri giorni un punto di fuga necessario.