Acustica – Sul fondo (Beng!Dischi)

Sul fondo è quell’iceberg che non vedi completamente, ma che sai nasconde una parte all’interno del mare, all’interno dei nostri sentimenti più nascosti e lì vi rimane a sedimentare, a cambiare forma, ad implementare o inesorabilmente a sciogliersi. Sul fondo degli Acustica è un album complesso che incorpora al proprio interno sonorità ben differenti, ma amalgamate, pur rimanendo in un alternative che stupisce per freschezza, ma anche per ascolti e background musicale. All’interno di questo album si possono udire frammenti di Radiohead, Coldplay, Muse solo per citarne alcuni e la raffinata composizione d’insieme rende armonico un bisogno di comunicare che ben si attesta tra pezzi come Sparirò, Un cane o la stessa title track nel finale. Sul fondo è un album da maneggiare con cura, spigoloso a tratti, morbido e quasi etereo nel complesso, un disco che esplode come una realtà importante, otto pezzi che sono in qualche modo la summa di un rock cantato in italiano davvero originale e da cui non possiamo fuggire.

All Broken 29 – Fix (Beng!Dischi)

Sembrano sporche e graffianti, ma al proprio interno nascondono un cuore che sa emozionare calcando il palco della vita attraverso suoni che si impongono e sembrano provenire direttamente dagli anni ’90. Le All Broken 29, sono quattro ragazze che attraverso il primo disco instaurano un rapporto diretto con una musica che non chiede troppo, ma piuttosto ricerca al proprio interno quegli attimi fuori controllo che permettono di sentirsi vivi e che ci permettono in un solo istante, in un solo soffio di vento, di portare a casa tutto quello di cui abbiamo bisogno. Fix scorre bene tra testi in inglese e altri in italiano, quasi a volere tentare di capire quale sia il migliore dei modi per comunicare, ma in sostanza alle nostre interessa l’approccio e l’appeal sincero e disilluso che fa delle All Broken 29 una band davvero grintosa e nel contempo introspettiva che sa calibrare in modo discreto i chiaro scuri presenti lungo il corso dell’intera produzione. Fix è un album ad alta digeribilità che non disdegna i momenti più intimi per dare scintille essenziali oltre l’adolescenza e la quotidianità.

Michele Scerra – Torneranno i poeti (Il Carro Matto Label)

Musica d’autore sincera e raffinata, senza troppi orpelli, ma capace di dare un senso profondo alle parole vita e intorno, per un gusto estetico che va ben aldilà delle mode e si sofferma nel creare melodie importanti che solo un buon menestrello è in grado di portare con sé. Michele Scerra, al primo disco da solista non sbaglia un colpo, si perché le canzoni presentate sono l’emblema di una ricerca che permane da diversi anni ed esplode in una pacata solitudine che si fa racconto dando un senso alle storie intrecciate e narrate e proseguendo il proprio cammino su territori sempre pronti per essere analizzati. Territori quindi di vita quotidiana dove il nostro attinge linfa vitale per composizioni in bilico tra De Gregori e Niccolò Fabi in contesti capaci di sviluppare pezzi come l’apertura tragica di Alina e Vincenzo, Come Glicine, Annegando, Il circo Gelsomino e la bellissima, nel finale, 1,618 song. Torneranno i poeti è un disco identitario, è un riconoscersi persone ancora in grado di emozionare in un’epoca dove le emozioni sembrano essere a portata di un click, dove i sentimenti sembrano essere chiarificatori solo attraverso uno smartphone. Michele Scerra narra di questo e altro, narra del nostro tempo infame, della paura e del bisogno essenziale di lottare per qualcosa che valga la pena.