Case di vetro – Bon Voyage (DreaminGorillaRecords/CutDownRecords)

Lavoro prettamente pop ben suonato e arrangiato che accoglie emozioni oltre cameretta e racconta di viaggi immaginari e nel contempo vissuti dove figure che ci appartengono sono le protagoniste dei racconti che viviamo, dei racconti a cui non possiamo rinunciare. Il disco dei Case di vetro è un album che ricorda le atmosfere dei romani Bosco con la voce di un Toffolo in splendida forma a parlare di tutto quello che abbiamo lasciato alle spalle e di tutto quello che possiamo ancora conquistare. Sono sette tracce che percorrono un ideale spaccato di vita che ci può sfiorare da vicino, attraverso un’elettronica di confine e un cantato in primo piano che si sposa molto bene con l’integrità del tutto a riscoprire forme e ad ottenere risultati che ammiccano al dream pop spaziale nei finali aprendo ad un post rock suonato e vibrato fino all’attesa che tutto possa ricominciare nuovamente. Bon Voyage è essenzialmente un diario di viaggio che vola alto e incornicia l’attimo che abbiamo vissuto intensamente. Citazioni e lavoro d’insieme sono punti fondamentali per il buon risultato della prova nella sua essenza totale.

Perfect Cluster – Flow (Autoproduzione)

E’ un flusso che si espande verso un orizzonte indefinito, un’enorme macchia di sangue pronta ad incanalarsi nelle fessure della nostra anima e inglobarci in un mondo parallelo fatto di oscurità, di ricerca e di abbondanza mai sterile, tra tentativi di immolare l’opera rock ad un concetto mai astratto, ma tangibile, capace di sfiorare la parte più buia che risiede dentro di noi. I Perfect cluster in questa nuova avventura chiamata Flow spaziano abbondantemente tra teatralità e rock elettronico del secolo scorso privilegiando un’appartenenza tacitamente espressa a gruppi come Tool, Nine Inch Nails e Massive attack in sodalizi estremi di potenza e controllo dove a farla da padrone, oltre che l’originalità della proposta, c’è la capacità di un trio che conosce tecnicismi evoluti e sa cogliere lo spirito del tempo alla perfezione e in modo quasi maniacale. Tutto questo si può scorgere già con il pezzo di apertura Get it loud, proseguendo con il singolo Speed e poi via via in canzoni come la stessa title track o attraverso le vibrazioni finali di After the suicide. Flow è un disco molto particolare che si discosta dalle proposte italiane attuali, un album che riesce a coniugare internazionalità senza cadere nel banale, senza scopiazzare nessuno, ma piuttosto in grado di perseguire una perfezione che ha il gusto del naturale decorso delle cose.

Maria Lapi – Tra me il mare (Autoproduzione)

Leggere parole in stanze trasparenti che contengono sostanza liquida in cui poter nuotare, farsi trasportare dalla corrente delle onde del tempo e intascare energia genuina che ci possa far sembrare tutto più semplice o perlomeno reale. Canzoni tangibili che abbandonano il plasticoso frutto dell’irrealtà per consegnarci una prova pop nel vero senso del termine, di facile ascolto, ma nel contempo non così banale e intuitiva, anzi un album ricco di parole che non sono sostenibilità per massime da sole cuore e amore, ma sono piuttosto impressioni, sensazioni che la cantautrice Maria Lapi consegna all’ascoltatore in un momento di fragile bisogno nell’ottenere una comunione d’intenti capace di far vibrare le corde del nostro interno. Sono nove canzoni che scendono come una leggera bibita frizzante, ma di fondo posseggono la robustezza di un rosso corposo, Tra le parole, L’incanto di un incontro assieme alla canzone che dà il titolo al disco sono forse gli esempi più lampanti di scrittura della memoria presa a bordo spiaggia dall’intimità che ci accarezza, ci rende migliori e forse ci fa volare con la nostra testa fra le nuvole nel cielo e il nostro corpo sospeso nel mare più azzurro.

LACOLPA – Mea Maxima Culpa (Toten Schwan Records)

Viaggio di sola andata negli abissi più profondi e intermittenti all’interno di un contenitore di oscurità creato apposta per adombrare il nostro interno, il nostro mondo in evacuazione totale, grida lacerate a sorreggere, eterni sospiri a dichiarare la fine del mondo. LaColpa ingaggia pensieri difficili da decriptare, longeve assuefazioni alla noia che in questo disco ritraggono la parte più nascosta di noi, una cattiveria rumorosa che diventa decifrabile sono se apriamo la nostra mente al noise di fondo abbandonando il consueto vivere e intersecando realtà parallele che non conosciamo, ma che facciamo nostre fino alla fine del giorno. Ci sono passaggi naturali in tutto questo e carne in lacerazione costante che abbraccia le tenebre e le sviluppa in tremolii di disorientamento, un cuore che esplode e tutto l’intorno cicatrizza gli attimi di vita vissuta in un concentrato di tre pezzi che resuscitano l’essenziale necessità di splendere nel buio più assoluto. LaColpa è il sostanziale rumore di fondo che esplode quando meno te lo aspetti. LaColpa potrebbe essere stata la colonna sonora per il nuovo Twin Peaks.

Saber Système – Nuevo Mundo (Associazione Culturale Gai Saber)

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Un disco che abbraccia culture sostanziali e non smette di gridare la propria appartenenza alla terra, al respiro del mondo, alla circostante richiesta di sensazioni che il vento sa dare abbracciando il lontano, l’essenziale e il meraviglioso. 7 giovani dalla provincia di Cuneo affrontano il viaggio della realtà attraverso una world music che approccia ad una modernità mai statica, ma pronta a rimettersi in gioco, a mescolare le carte in tavole per rendere necessari esperimenti di sorta che si insinuano nella mente e percepiscono il bisogno di creare dalla spuma del mare, a creare attraverso l’uso di strumenti inusuali, dai flauti ai suoni delle percussioni d’Africa passando per l’organetto occitano e all’uso di un’elettronica timida, ma essenziale, capace di dare quel valore aggiunto che trasforma una folk music in modernità da assaporare. Un album complesso questo, un disco che parla e racconta le lingue del mondo, dallo spagnolo, al francese, alla lingua della Costa d’Avorio, passando per l’italiano e per l’occitano in un caleidoscopio colorato che pervade l’aria di mistica e solenne bellezza. Nuevo Mundo è un disco ricco di significati soggettivi, un modo di certo originale per abbracciare e andare oltre i confini, attraverso forse la cosa che più ci unisce e cioè la musica.