-FUMETTI- Giulia Argnani – Janis Joplin/Piece of my heart (Edizioni BD)

Janis Joplin - Piece of My Heart

 

Titolo: Janis Joplin/Piece of my heart

Autori: Giulia Argnani

Casa Editrice: Edizioni BD/Rock

ISBN: 9788868839239

Prezzo: 15,00 €

 

I poster appesi nella camera solitaria, Otis Redding, Led Belly, Big Mama Thornton, mostri sacri del cantautorato blues, icone per un’icona, le radici e il saper vivere oltre gli spazi circostanti e delimitati, Janis Joplin ed il suo mondo prima ancora che lei diventasse leggenda. La solitaria paura dell’essere confinata, del non essere compresa, di aspirare a diventare cantante in un universo conformista laggiù a Port Arthur nel profondo Texas degli anni ’50 dove il conservatorismo e la segregazione razziale erano all’ordine del giorno e dove il sopravvivere, seguendo canoni preimposti, non lasciava scampo.

Janis Joplin in questo fumetto è rappresentata come una scintilla vagante, una scintilla bisognosa d’affetto, di protezione, una ragazza alla ricerca di una via salvifica attraverso la musica, ma che purtroppo ha conosciuto le deviazioni nella droga, deviazioni in grado di far spegnere quel brillio luccicante troppo presto per una fiamma soul incatenata al tempo passato che brucia ancora di ricordi e speranze, di ambizioni, di purezza e semplicità. Donna che fin dall’infanzia viene maltrattata e perseguitata per le sue idee di parificazione tra bianchi e neri diventa poi simbolo di resistenza e di amore libero e egualitario, un amore espresso tra le pagine di questa piccola opera, un libro capace di narrare sapientemente uno stato di bisogno continuo e nel contempo la libertà che solo una comunione d’intenti con il mondo circostante sa dare.

Janis Joplin – Piece of my heart edito da BD edizioni, casa editrice di fumetti ormai attenta nel far conoscere al grande pubblico i miti passati,  ci trasporta in un viaggio reale, pregno di vicende concatenate da flashback e flashforward, una storia illustrata scritta e disegnata da Giulia Argnani conosciuta per Rockin’ roads o per il più recente Up all night che convince per espressività, inquadrature ed uso dei chiaro scuri a sottolineare gli stati d’animo della cantante e le vicende che l’hanno contraddistinta nel corso della sua breve vita, dalle instabilità di formazione: Big Brother and The Hoding Company, fino ai Full -Tilt Boogie Band passando per i Kozmic Blues Band proseguendo con le instabilità nelle relazioni interpersonali.

Una storia accompagnata da pezzi di canzoni che hanno segnato un importante momento, una storia che vede al centro della scena una donna simbolo di un mondo musicale in evoluzione che viene qui raccontato spogliato di qualsiasi orpello di genere e cliché per dare senso maggiore ad un volto e ad una voce graffiante che si fa icona indissolubile e punto di partenza imprescindibile per la comprensione di un’epoca intera e che per l’occasione, in questo fumetto, è espressa attraverso tutta la sua solitaria potenza.

Per info e per acquistare il fumetto:

http://www.edizionibd.it/janis-joplin-piece-of-my-heart/4187-janis-joplin-piece-of-my-heart.html

Radiocut – Radiocut (Resisto)

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La consuetudine è lasciata in disparte in questa piccola prova registrata dai Radiocut, dentro a questa musica possiamo trovare il meglio dell’indie pop rock internazionale dell’ultimo periodo, condensato e stratificato per l’occasione, centrando l’obiettivo attraverso quattro pezzi di pura goduria radiofonica con piglio indie che non si fa disdegnare, anzi dona al tutto un senso di sperimentazione e parallelismi che escono dagli schemi e abbagliano. Ascoltare i Radiocut è un po’ come mescolare i primi Muse di Showbiz con gli Ours di Jimmy Gnecco intrappolati dalla voce di un Tom Mcrae in ottima forma, una voce comunicante ed espressiva capace di penetrare la carne e scivolare come acqua in Autunno. Il singolo Vajolet Rose apre il il disco, ma non sono da meno gli altri pezzi, su tutti My green moon. Un EP di stampo emozionale che convince e si fa riascoltare aspettando un full legth che valutando le premesse, non tradirà di certo le aspettative future.

Family Business – Family Weakness (Believe)

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Incrociatori pop per un duo liquido fatto di pelle e sudore, coppia sul palco e coppia nella vita, buskers per scelta e musicisti per esigenza che sapientemente raccolgono l’eredità dei suoni popolari, quelli un po’ammiccanti con ritornelli che si fanno ricordare per consegnarci una prova finanziata attraverso la piattaforma Music Raiser, una prova di sostanza dove non ci sono sbavature e i pezzi presenti sono la summa interiore di un pensiero che affronta la vita a testa alta. Registrato, mixato e masterizzato al Fusix Studio di Andrea Fusini, il disco dei Family Business suono di per sé molto internazionale con piglio deciso e voce graffiante non si limita a scopiazzare qualcosa di già sentito, ma piuttosto l’energia che traspare dalla prova stessa è veicolo per dare forma a concetti che si fanno portatori di vastità da incamerare e dove tutto è al proprio posto tra il folk e lo gipsy, passando per il già citato pop, tra il partire e il tornare e tutto il mondo all’interno da scoprire in sodalizi che non si pongono una fine, ma piuttosto ricercano costantemente un inizio da cui partire.

Yamabushee – Music for lonely souls (Phony Art Records)

Dado Penta, in arte Yamabushee, confeziona un progetto su misura che incalza fin dalle prime battute e ci trasporta in una realtà cinematografica avvolta dal mistero e dalla suspense, dalle collisioni sonore tra generi assai diversi e dalla moltitudine essenziale di vita che viene sprigionata in questa musica per anime solitarie. Pezzi dove il suono corposo ed analitico è influenzato dal post, dal noise e anche dal jazz si aprono ad orizzonti decostruiti per l’occasione che non passano di certo inosservati e tentano di scardinare in modo ambizioso quel senso di già sentito per dare vita ad un concept album fatto di storie e suoni, profumi lontani e realtà che avanza ed opprime, il tutto in un’unica compressione mescolante suoni ed idee. Ascoltare Yamabushee è come essere dentro ad un film di David Lynch, Dada Penta ce lo ricorderà con l’omaggio di In Heaven tratta da Eraserhead. Un album che può essere un film in dissolvenza pieno di scatole da aprire e da richiudere, dove il vero senso, il vero costrutto è nascosto in profondità e dove i numerosi ascolti ad un certo punto lasceranno posto ad un viaggio onirico senza fine.