Jacques & The Eyerules – Get Ready (Autoproduzione)

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Li senti da lontano i suoni del passato che come calda coperta ti rassicurano e ti coprono nel freddo invernale, suoni avvolgenti quindi che attingono direttamente la propria forza nella potenza del blues sopraffino e nell’elegante commistione di un rock adulto sporcato da un cantautorato essenziale e vibrante attesa. Nel terzo album di Jacques Pedretti continua la ricerca sonora che crea ponti con la musica di un tempo andato, ma proiettata inesorabilmente nel presente, da Hendrix fino a Ben Harper passando per le atmosfere dei Cousteau in un andirivieni che ha il sapore del sudore e dei palchi, del suono che esce attraversato da jam session di potenza espressa da quello stesso power trio finlandese che cuce su misura l’abito/canzone che lo stesso frontman vuole realizzare. Il risultato è un disco davvero ben congegnato dove gli ingranaggi della vita entrano in contatto con quelli della musica creando vibranti aspettative promosse a pieno titolo nel susseguirsi delle nove tracce che aprono con All about love e culminano nel finale con For you a legare indissolubilmente amore e radici profonde nei confronti di quel qualcosa di incomprensibile che portiamo dentro di noi.

A total wall – Delivery (Autoproduzione)

Potenza di fuoco che si staglia negli anfratti abissali che contengono, corrodono ed esplodono consegnando una prova caustica come la soda, corrosiva e lampante che rende ancora più vicina la discesa verso gli abissi, verso un mondo lacerato e squarciato, in costante ricerca di una luce da seguire. Sono tornati gli A total wall, sono tornati concentrando un suono pesante metal al djent dei precursori Periphery implodendo risultati in un muro di suono totale che stupisce per brutalità raccolta e concetti mai lasciati al caso, ma piuttosto entrando di prepotenza all’interno di melodie darkeggianti e cupe a ristabilire emozioni e respiro internazionale per una prova carica di aspettative e risultati. Necessità quindi di sviluppare un modo di pensare dall’iniziale Reproaching Methodologies fino a Pure brand passando per pezzoni come Evolve, Maintenance o la stessa title track in un condensato rosso scarlatto in rovina che ritrova il gusto per l’ampiezza di campo e la concentrazione sperimentale che gli ha visti nascere, proseguendo la via del ritrovare quel qualcosa perso lungo la strada e ora stretto tra le mani.