-LIBRI ILLUSTRATI- Philip Giordano – La rondine che voleva vedere l’inverno (Lapis Edizioni)

Scheda

Titolo: La rondine che voleva vedere l’inverno

Autore: Philip Giordano

Casa Editrice: Lapis Edizioni

Caratteristiche: cartonato, 29,5×21,5

Prezzo: 13,50 €

  ISBN: 9788878745506

Storia di una rondine intrepida che affronta il proprio viaggio di scoperta all’interno di un mondo mutevole e sospinto, imprevedibile e soprattutto prezioso che accompagna il piccolo animale in un vortice di colori unico e sorprendente, percepibile e caratterizzato da un’uniformità comunicante, un’uniformità capace di affrontare le difficoltà e capace di dare un senso all’intorno che ci caratterizza. Nuvole di sogni e aria di speranza si contendono i paesaggi in espansione e proprio qui il tutto si apre a panorami e sfondi di intensità in grado di dare, a tratti, il senso del volo, del mutare e del bisogno di ritrovare l’amicizia mai perduta.

La rondine che voleva vedere l’inverno racconta di Marta, la prima a Primavera a volare sui ciliegi in fiore, la prima ad essere incuriosita da tutto ciò che la circonda tanto da volere rimanere, non partire, restare per osservare da vicino che cosa significa l’Inverno a costo di lasciare il gruppo, la propria famiglia, con una promessa di ricongiungimento che porterà la nostra ad incontrare inaspettatamente un amico importante, lo scoiattolo Sam che la accompagnerà alla scoperta di un mondo nuovo, bianco e ovattato, un mondo per Marta così lontano, ma capace di vivere grazie alla forza dell’essere insieme in un’unitaria avventura mossa dal vento delle stagioni.

Philip Giordano vincitore del premio Andersen 2017 grazie al capolavoro Il pinguino che aveva freddo si cimenta in una prova dai colori caldi, dove il caleidoscopio intessuto ad arte prende le sembianze di un naif di Rousseau e dove le figure geometriche che caratterizzano le produzioni dell’artista si fondono con il paesaggio circostante, consegnando un cartonato orizzontale che ha le fattezze di una cartolina gigante in cui perdersi tra i sentimenti dell’amicizia, il mutare del tempo e il consolidamento dei legami che fanno grandi e importanti gli esseri di ogni dove.

Lapis Edizioni ci presenta un illustrato d’alta qualità, un libro che si fa sfogliare e rende la storia fruibile anche solo osservando la bellezza delle immagini, una storia domestica che abbraccia il nostro desiderio d’attesa e va oltre l’esercizio di stile, un racconto identitario dove i pieni e i vuoti tra le pagine si fanno ammirare per la loro essenziale completezza; un libro in cui è meraviglioso pensare che ci sia sempre qualcuno, in un qualunque posto che noi chiamiamo casa, pronto lì ad aspettarci.

Per info e per acquistare il libro:

http://www.edizionilapis.it/it/libro.php?id=566

Bkpr – Y (Autoproduzione)

album Y - bkpr

Disco riverso al suolo che ti fa sentire il bisogno di tornare a casa e fare pace con i propri sentimenti e le proprie inquietudini assaporando ciò che di decente resta da vivere e immagazzinando i sapori di un tempo da percepire nell’attimo appena trascorso. Quello di Bkpr è un album che di getto apre il diario intimista della propria coscienza e si deposita inequivocabilmente sui nostri ricordi migliori, una manciata di canzoni per un suono autunnale capace di scavare nella solitudine della nostra anima intraprendendo un viaggio desideroso di rivincita e di comparsa, di sostanze raccolte e di qualcosa di profondo in comunione con tutto ciò che ci circonda. Ci sono i fatti, ci sono i vissuti e ci sono anche le collaborazioni in questo insieme di pezzi da Nicola Lombardo, passando per Chino fino ad arrivare a Eleonora Zani e Vanessa Borrini a chiudere un cerchio che parla di prati e di stelle cadenti, un cerchio di foglie cadute e di vita da riconquistare, lasciandosi trasportare dal mare dei sentimenti e intraprendendo un cammino nuovo fatto di amore per quel qualcosa che non sappiamo ancora definire, ma che ci tocca da vicino. Tra cantautorato e folk il nostro Bkpr confeziona una prova home made dove i contenuti sono più importanti della forma e dove l’esigenza di mettere a nudo il proprio essere si fa linfa vitale da percepire attraverso l’intero ascolto.

LePuc – Io secondo Woody (Apogeo Records/Edel)

L'immagine può contenere: una o più persone e sMS

Cantautorato sognante e ispirato che coniuga alla perfezione la descrizione di immagini di vita vissuta con parallelismi soggettivi che si fondono con la realtà che ci circonda in una prova di gusto estetico mai conclamato, ma piuttosto pensato, parlato e non gridato in concomitanza con la ricerca di un proprio stile, di un proprio modo atto a raccontare parte di un io emozionale che si concede ai flutti della memoria e ci consegna racconti musicati che entrano facilmente nella testa riconoscendone similitudini e intraprendenza, caparbietà  e desiderio continuo di trovare la propria strada. Giacomo Palombino, in arte LePuc, registra una prova che ha il sapore del folk passato, dall’ironia di Gaber, passando per Dalla fino ad arrivare ad un più attuale Samuele Bersani il tutto condito da strumenti a fiato mai pomposi, ma piuttosto amalgamati a creare una comunione d’insieme che si esprime già nelle prime tracce del disco. Stupendi i pezzi Camilla non ci ucciderà e Bicchieri di carta come nel finale  capacità qualitative interpretative si possono ascoltare in canzoni come Mario o la cangiante Ricordami di me. Un disco omogeneo quanto basta per creare un filo conduttore con la nostra memoria e il nostro tempo rubato, un vagone di esperienze che porta lo stesso cantautore a guardare l’alba da diversi punti di vista, baciato da quel raggio di sole che segna l’inizio dell’Estate.

-LIBRI ILLUSTRATI- Gerda Muller – La festa dei frutti (Babalibri)

La festa dei frutti, Gerda Muller, Babalibri

Titolo: La festa dei frutti

Autori: Gerda Muller

Casa Editrice: Babalibri

Caratteristiche: 29 x 27, pag. 40

Prezzo: 14,50 €

ISBN: 9788883623912

Lo raccogli dalla libreria dove tieni i segreti più preziosi e lo ammiri fin dalla copertina: eleganza, colore e comunicazione in un solo e semplice cartonato che esprime il desiderio di divulgazione, la bellezza delle immagini e il bisogno di dare un messaggio che resti nel tempo che si faccia leggere, un messaggio da raccontare e raccontarsi focalizzando temi già riproposti nella letteratura moderna e non con piglio innovativo e sicuramente alquanto efficace. La festa dei frutti è un libro che si lascia annusare, intuitivo e capace di collegare il tema narrativo, la narrazione quindi con il tema descrittivo non in senso analitico, ma piuttosto un trascinarsi di eventi che portano i protagonisti del racconto verso la conoscenza e l’importanza di apprendere direttamente dalla natura.

Dopo il fortunato La vita segreta dell’orto, anch’esso libro a metà tra divulgazione e narrazione capace di trattare il tema della campagna, delle piantagioni e degli ortaggi il nuovo esperimento di Gerda Muller è un affacciarsi alla vita della frutta che mangiamo, raccontandone provenienza e piccole sorprese che potrebbero stupire non solo il pubblico dei bambini, consegnando al lettore un libro completo sotto molti punti di vista in un susseguirsi di eventi rappresentati da immagini realistiche pur mantenendo una leggera stilizzazione che porta all’immediato riconoscimento e ad un’armonia di fondo con i colori che si rincorrono tra le pagine.

La festa dei frutti è la storia di Sofia e di altri bambini che conoscono e si riconoscono nel mondo circostante attraverso un’avventura nella natura che li riguarda, un’avventura tra le fragole, i lamponi, le ciliege, le mele, i limoni, le arance, ma anche tra frutti inusuali come la guaiava, il litchi o ciliegia cinese, la granadiglia e il kumquat, frutti che qui elencati sono solo una piccola parte rispetto all’intera trattazione, frutti che si faranno ricercare, conoscere e approfondire attraverso un acume veicolato dalla scienza, quest’ultima mai messa in primo piano, ma respirata a pieni polmoni nel contesto generale e d’insieme.

Babalibri punta sul fattore educativo delle proprie produzioni, attraverso questo libro i piccoli possono essere stimolati a valorizzare maggiormente il cibo grazie a storie vicine al loro mondo, creando senso di inclusione e armonia contestualizzata ad arte. Una cultura del sapere che si fonda sulla semplicità d’analisi e sull’immediatezza dei contenuti, prerogative necessarie per un ottimo illustrato che si fa sfogliare più volte regalando momenti di vera e propria meraviglia.

Per info e per acquistare il libro:

http://www.babalibri.it/catalogo/libro/la-festa-dei-frutti

La polvere – Punto (Autoproduzione/Toscana 100 band)

Virata emozionale per il nuovo progetto di Andrea Carboni e Francesco De Giorgio denominato La Polvere, un’evoluzione sonora che abbraccia la dancehall senza dare nulla per scontato anzi, inerpicandosi in territori nuovi e vibranti attese che coniugano la modernità con testi affilati, capaci, con gusto, di entrare a pieno titolo in un vortice emozionale che abbraccia La Crus e Tiromancino, Air ai Royksopp in sodalizi carichi di espressività e ispirazione. La polvere è un progetto importante, di quei progetti fatti con cura e ammirazione per la musica che ci gira intorno, un progetto di sostanza ricco di rimandi nei confronti della scena attuale, ma non copiata, anzi implementata, dando la possibilità a questo esordio di allungare le nostre visioni d’insieme per un disco affascinante e pieno di aspettative. Canzoni simbolo come la traccia d’apertura Lasciami stare o Il posto all’ermitage fanno da apripista sonoro alle sperimentazioni in accelerazione di Urlare forte per un prova composita che fa ben sperare, una prova d’esordio di quelle che non si sentivano da molto tempo nel nostro ricco panorama, un disco che si fa riascoltare facilmente merito di poesie accompagnate da una musica in stato di grazia.

Fago – Allotropo (Autoproduzione)

Incanalare lo spazio negli abissi della nostra anima, contorcendo suoni e parole d’espressione, potenza assoluta contro il nulla in un viaggio nel buio più totale e incatenante, un viaggio in perenne stato di allucinazione dove lo screamo incrocia il metal e la pesantezza luccicante che ci porta a vedere una nuova luce oltre l’oscurità, oltre il tutto, oltre il vuoto. Quella dei vicentini Fago è una prova piena di atmosfere e di sensazioni legate alla sostanza che si trasforma dentro di noi, senza lasciarci respirare, contando i passi fino alla prossima boccata d’aria e intingendo convinzioni in qualcosa che forse mai più accadrà. La band di Vicenza estrapola dal cilindro un disco composito e non lineare fatto di sogni infranti e frammenti di terra che esplodono al suolo senza un domani, come se tutto quello che eravamo sicuri di avere, da un momento all’altro ci fosse stato portato via, per sempre.

Maurizio Pirovano – Il tempo perduto (Latlantide)

 

Non è sempre facile parlare dei nostri tempi e di tutto ciò che ci circonda senza scadere nella banalità, il nostro raccontare deve essere una ricerca continua, un ozio da abbattere, un’esigenza quasi mistica di entrare in comunione con l’ascoltatore per veicolare e trasportare un messaggio, portare al fianco parole che non moriranno con il passare dell’oggi. Maurizio Pirovano conosce bene gli effetti di questa società malata e senza peli sulla lingua riesce a comunicare un bisogno di espressività che al quinto disco apre prepotentemente al desiderio di scuotere qualcosa che ci portiamo dentro, quel bisogno in grado di farci comprendere che la vita è unica e che il contorno che pensiamo possa essere rivoluzionario alla fine è solo lo specchio della nostra inettitudine. Sono undici tracce rock quelle presenti nel disco, undici canzoni che si ispirano a suoni internazionali e di ampio respiro capaci di veicolare sensazioni e giusto tiro già con la traccia d’apertura Piangeresti per me, passando per la bellissima title track e per i racconti di vita di Genova e Sedici Anni fino al finale esplosivo e lisergico di Stato di allucinazione apparente. Un disco eclettico che alza l’asticella per Maurizio Pirovano, un album che coniuga in modo efficace canzone radiofonica e quel qualcosa in più da ricercare oltre la linearità del non sense moderno.

Marco Kron – Sfere (Autoproduzione)

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Cantautore eclettico di stampo elettronico capace di protendere la realtà verso spazi infiniti e incanalare un’energia di fondo che si disperde e si contorce in sodalizi essenziali e necessari con la canzone d’autore incastonata in contesti asettici, ma pieni di sfumature, capaci di compenetrare la sostanziale ricerca del nuovo e le basi di fondo per una produzione geniale e mai banale. Marco Kron, cantautore e matematico milanese dà alla luce il suo primo album, Sfere, disco composito e mai lineare che si perde e poi si ritrova tra la luce e l’oscurità, tra ciò che è stato e ciò che deve ancora avvenire, partendo da basi di composizione digitale e portandoci delicatamente in un mondo trasformato dove qualcosa attorno a noi è più forte e sfida la morte. Sfere è un disco elegante e conturbante che parla della nostra società, che parla della nostra esistenza e lo fa senza scadere nel banale, ma piuttosto cercando una propria via d’azione che in pezzi come la stessa title track iniziale o la finale Agrodolce ci fa comprendere un punto di vista esigente capace di coniugare ed assemblare gusto, tecnica e sostanza; una prova quantomai figlia dei nostri tempi, una prova intima e simultanea alla realtà.

Figé de mar – Come un Navigante (Autoproduzione)

Omaggio nei confronti del luogo natio, omaggio a terre di mare e di conquista dove la barca della vita si inerpica lungo anfratti sconosciuti e pieni di di ricerca, pieni di attimi nel buio da dove poter concretamente sperare in una rinascita, in un cambiamento, in una costante illusione di bellezza che si affaccia prepotentemente e nello stesso tempo declina l’invito e scompare come illusione. I Figé de mar confezionano una prova assai interessante, niente di nuovo certo, ma nel loro suono colpisce la profondità nei testi per una così giovane band e soprattutto il desiderio di intraprendere il sentiero della vita attraversando una direzione concreta, cercando punti d’appoggio e velati rimandi al passato. In bilico tra canzone d’autore e pop radiofonico i nostri consegnano un EP leggero e nel contempo introspettivo già dalla prima e interrogativa Questa pelle passando per il singolo Boulevard fino all’interessante finale in La città coniugando suoni e ricerca, coniugando la passione per un tempo che non c’è più con un piglio di modernità, dagli anni ’70 ad oggi nella miglior tradizione della musica leggera italiana in evoluzione.

-FUMETTI- Giulia Argnani – Janis Joplin/Piece of my heart (Edizioni BD)

Janis Joplin - Piece of My Heart

 

Titolo: Janis Joplin/Piece of my heart

Autori: Giulia Argnani

Casa Editrice: Edizioni BD/Rock

ISBN: 9788868839239

Prezzo: 15,00 €

 

I poster appesi nella camera solitaria, Otis Redding, Led Belly, Big Mama Thornton, mostri sacri del cantautorato blues, icone per un’icona, le radici e il saper vivere oltre gli spazi circostanti e delimitati, Janis Joplin ed il suo mondo prima ancora che lei diventasse leggenda. La solitaria paura dell’essere confinata, del non essere compresa, di aspirare a diventare cantante in un universo conformista laggiù a Port Arthur nel profondo Texas degli anni ’50 dove il conservatorismo e la segregazione razziale erano all’ordine del giorno e dove il sopravvivere, seguendo canoni preimposti, non lasciava scampo.

Janis Joplin in questo fumetto è rappresentata come una scintilla vagante, una scintilla bisognosa d’affetto, di protezione, una ragazza alla ricerca di una via salvifica attraverso la musica, ma che purtroppo ha conosciuto le deviazioni nella droga, deviazioni in grado di far spegnere quel brillio luccicante troppo presto per una fiamma soul incatenata al tempo passato che brucia ancora di ricordi e speranze, di ambizioni, di purezza e semplicità. Donna che fin dall’infanzia viene maltrattata e perseguitata per le sue idee di parificazione tra bianchi e neri diventa poi simbolo di resistenza e di amore libero e egualitario, un amore espresso tra le pagine di questa piccola opera, un libro capace di narrare sapientemente uno stato di bisogno continuo e nel contempo la libertà che solo una comunione d’intenti con il mondo circostante sa dare.

Janis Joplin – Piece of my heart edito da BD edizioni, casa editrice di fumetti ormai attenta nel far conoscere al grande pubblico i miti passati,  ci trasporta in un viaggio reale, pregno di vicende concatenate da flashback e flashforward, una storia illustrata scritta e disegnata da Giulia Argnani conosciuta per Rockin’ roads o per il più recente Up all night che convince per espressività, inquadrature ed uso dei chiaro scuri a sottolineare gli stati d’animo della cantante e le vicende che l’hanno contraddistinta nel corso della sua breve vita, dalle instabilità di formazione: Big Brother and The Hoding Company, fino ai Full -Tilt Boogie Band passando per i Kozmic Blues Band proseguendo con le instabilità nelle relazioni interpersonali.

Una storia accompagnata da pezzi di canzoni che hanno segnato un importante momento, una storia che vede al centro della scena una donna simbolo di un mondo musicale in evoluzione che viene qui raccontato spogliato di qualsiasi orpello di genere e cliché per dare senso maggiore ad un volto e ad una voce graffiante che si fa icona indissolubile e punto di partenza imprescindibile per la comprensione di un’epoca intera e che per l’occasione, in questo fumetto, è espressa attraverso tutta la sua solitaria potenza.

Per info e per acquistare il fumetto:

http://www.edizionibd.it/janis-joplin-piece-of-my-heart/4187-janis-joplin-piece-of-my-heart.html