124C41+ – ODE (Autoproduzione)

L'immagine può contenere: notte e spazio all'aperto

Viaggio dentro l’animo umano attraverso composizioni viscerali che ambiscono ad un collasso maniacale di forme e colori che lambiscono territori inesplorati e si identificano in suoni non interrotti, ma piuttosto protratti in un tempo, questo tempo. Venticinque minuti scarsi di abbandono e solitudine che intrecciano ambientazioni poetiche e lirismo d’avanguardia che lascia allo scoperto i nostri punti nevralgici e porta a casa un prova che esce dagli schemi e non si sottopone al piacere della massa, ma piuttosto trova una convincente esasperazione proprio nel momento in cui i suoni culminano in dissolvenza e anticipano i nostri sentimenti, lasciando posto al vuoto e creando un interesse per la strutturazione da ascoltare tutta d’un fiato per un disco che rappresenta il solitario errare umano nelle nubi della ragione e nelle apparizioni oniriche che ci appartengono in modo mutevole e cangiante.

Krang – Comfort zone (DG Records/Cane Nero dischi)

album Comfort Zone - KRANG

Centrifuga di un Moby alle prese con le sovrapposizioni moderne per un disco concentrato che parla attraverso la musica degli anni ’90 con fare e appeal vintage, mettendo sempre e comunque in primo piano la melodia e cercando di restare aggrappati al filo sottile che lega il passato con il presente. I Krang sono un duo elettro-pop proveniente da Como, un combo in grado di manipolare nuove forme e sostanze per creare all’unisono un suono d’insieme originale ottenuto da batteria e voce disarticolate a dovere, dando vita a forme di ballo ossessive che prevalgono nella bellezza di un pop che coinvolge l’ascoltatore e lo fa entrare all’interno di queste cinque tracce che lasciano le inutilità da parte e consentono di farci entrare in un mondo brillante e innovativo frutto di esperienze e sperimentazioni, frutto di una caparbietà intrinseca e ben esposta che proprio grazie alle manipolazioni del disco in questione riesce in tutta la sua potenza espressiva a ricercare la strada da seguire oltre ogni aspettativa.

Technoir – Nemui (Cane Nero Dischi)

L'immagine può contenere: 2 persone, persone sedute

Duo composito implementato da incrociatori sonori che mescolano stili ed elettronica d’autore nel ricreare atmosfere vibranti attese che rendono liquido il substrato musicale coadiuvato per l’occasione da una voce corposa che come tappeto sonoro si diletta in geometrie e bellezze sospinte tra il soul, l’r’n’b e il jazz, tra qualcosa di arcano e qualcosa di più moderno che in questo disco trova l’esatta complicità, l’esatto punto d’incontro. Il disco, fatto uscire nel 2016 in digitale in 3 EP, ora vede la luce attraverso la ricerca di un nuovo ecosistema che contribuisce alla composizione di pezzi che ricordano i saliscendi emozionali di Verdiana Raw e acquisiscono importanza di fondo proprio nella ricercatezza sonora ricreata ad arte che insegue un flusso da Augmented reality fino a Sides, passando per Elements Collide e Chimera, per suoni che ritrovano nell’invettiva del momento uno spazio vitale davvero impattante e che grazie all’elettronica di fondo riescono ad allargarsi sempre più verso un orizzonte di sostanza da raggiungere e far propria.

Eugenio in via di gioia – Tutti su per terra (Libellula)

Continua la ricerca sonora di una delle band live più promettenti del nostro panorama, continua la ricerca in nome di un costante richiamo a tutto ciò che ci fa ballare, ci fa scuotere dentro e nel contempo ci fa riflettere in nome di un qualcosa che risiede dentro di noi e si affaccia prepotentemente nella realtà di tutti i giorni. Gli Eugenio in via di Gioia sono tornati con un album corale davvero curato, merito di Fabio De Rizzo, già con Dimartino e Niccolò Carnesi, merito di Marco Libanore e merito anche di questo gruppo che ha fatto della vivacità in musica una chiave per sfondare porte aperte attraverso un suono d’autore davvero particolare. Una band indissolubilmente legata al cantautorato quindi, ma con lo sguardo proteso a creare un disco collocato ai giorni nostri dove umano, natura e tecnologia si incontrano e si scontrano, sottolineando condizioni e rivoluzioni cantate a squarciagola attraverso uno spaccato neo folk che ben si sposa con la modernità, curandone particolari e intessendo trame perdute in nome di un amore nei confronti dei  legami che si fa sentire e si fa percepire lungo tutte le nove tracce che compongono il disco. Ciò che ne esce da tutto questo sono canzoni da imparare a memoria, dove la banalità è sostituita dalla bellezza e dove i giochi della quotidianità si soffermano a riflettere sull’essenza stessa dei rapporti umani.