We fog – Float (Autoproduzione)

Inclassificabile gusto per le sonorità anni ’90 che riempiono l’atmosfera di tappeti sonori che si dipanano in un mondo fatto di concentrazione intellettuale toccando suoni minimali dal gusto post rock che si affacciano alle produzioni math di stampo americano e costruiscono un’architettura capace di creare diverse sovrapposizioni artistiche che non sono di certo classificabili, ma che sono e che fanno da base per canzoni identitarie e che vivono di vita prova, tanta è l’eterogeneità artistica, tanta è l’originalità espressa in questo disco che alterna il cantato allo strumentale in contesti asettici pronti ad esplodere grazie ad un’energia vitale che fa da connubio ideale ad una ricerca stilistica che non si ferma alle apparenze, ma che piuttosto trova il proprio punto di sfogo nell’esigenza di dare un senso ad un qualcosa di mai sentito attraverso il vocoder, attraverso il sintetizzato ad arte, per una soddisfazione che coglie lo sperato non solo nell’immediato, ma anche nella complessità del futuro che abbiamo davanti.

The cat and the fishbowl – Feels like home (Autoproduzione)

Folk della pianura padana che si muove tra le nebbie di un’ubriacatura memorabile, punto d’incontro per due giovani musicisti che hanno fatto della strada della musica minimale una strada in salita e ricca di atmosfere vintage e curate, una strada creata con leggerezza e disimpegno per una bellezza che riempie stanze di pochi metri quadri e illumina con gli antinebbia le mancanze dei nostri giorni intessendo e intrecciando un EP semplice, ma dal forte impatto emozionale, mescolando il punto d’incontro dell’improvvisazione con qualcosa di studiato a tavolino per pezzi che sembrano nascere da un’associazione di idee per poi concentrarsi nel particolare per ricreare attorno a se un mondo di indie folk cantato senza prendersi troppo sul serio, ma conoscendo profondamente il cammino da intraprendere da Can I kiss your cheek? fino a Betrayal. Possiamo quindi dire che il nostro gatto e il nostro pesce nell’acquario stimolano l’appetito e ci riescono con gusto estetico mai banale.

Wicked Expectation – Folding Parasite (Autoproduzione)

Essenzialità elettronica che copre tappeti sonori innovativi pur mantenendo una certa passione per il passato di qualche anno fa e per la costruzione geometrica e simultanea di moltiplicatori cosmici e musicali che ci permettono di entrare all’interno di un mondo fatto di sovrapposizioni e sostanza, per un disco, quello dei torinesi Wicked Expectation che sembra voler attingere il meglio dalla musica di Thom Yorke solista intrecciando la coralità degli Atoms for peace in una musica d’insieme che travalica le capacità intellettive del singolo per approdare a livelli tecnologici che si interrogano sulle questioni vitali e fanno della robotica minuziosa un punto focale per parlare di noi, di ciò che ci sta attorno e di quella sostanziale esigenza intrinseca di essere noi stessi nell’interpretazione personale di poesie allo stato primordiale che prendono lo spunto di partenza da una collisione di beat e asteroidi ad intrecciare sangue e cuore pulsante.

-LIBRI ILLUSTRATI- Jenni Desmond – L’orso polare (Lapis Edizioni)

Titolo: L’orso polare

Autore: Jenni Desmond

Casa Editrice: Lapis Edizioni

Caratteristiche: cartonato, 24×29, colori

Prezzo: 14,90 €

ISBN: 9788878745155

 

 

Lo sapevate che l’orso polare cammina per chilometri e chilometri per procurarsi il cibo che ha il collo più lungo di tutti gli altri orsi e che possiede zampe lunghe fino a trentatré centimetri? Vi siete mai chiesti come si fa a sapere quanti anni ha oppure come fa a non prendere realmente freddo? Questi e altri aneddoti, caratteristiche e tratti distintivi possiamo ricercarli con facilità e cura importante all’interno di questo meraviglioso cartonato di grandi dimensioni, scritto e illustrato da Jenny Desmond ed edito da Lapis, un libro per immagini che ci fa entrare,  a basse temperature, all’interno di un mondo sconosciuto ai più, ma di importanza vitale per il nostro ambiente ora più che mai.

Da anni l’orso polare è in estinzione, le cause sono molte, differenti e variegate, ma principalmente l’estinguersi di questa magica creatura è dovuta e causata dalla presenza dell’uomo, l’uomo sempre a caccia di nuovi giacimenti petroliferi, l’uomo causa scatenante del riscaldamento globale; innalzamento della temperatura che provoca lo scioglimento dei ghiacci polari mettendo in pericolo sempre più una già precaria ricerca di cibo e risorse per l’orso stesso.

Ecco allora l’idea fondamentale di dare senso e valore a questo imponente e prezioso mammifero attraverso un libro capace di sensibilizzare con tavole di grandi dimensioni gli aspetti da salvaguardare per un ambiente sostenibile e duraturo, immagini capaci di stupire per uniformità dei colori e ambienti ricreati, dove il punto focale della narrazione risiede proprio nel soggetto stesso raccontato con le parole semplici di una bambina che entra nella storia e si fa traghettatrice di mondi purissimi e bianchi, mondi di un bianco accecante che coprono il suole e l’intorno, valorizzando l’interno e l’intero con nozioni precise, ma mai noiose e dove la forza stessa delle illustrazioni prende il sopravvento grazie ad acquarelli di pregevole fattura.

Un libro unico nel suo genere che crea un connubio tra testo di divulgazione e illustrato d’autore per ricordarci ancora una volta l’infinitesima complessità di una natura che deve in qualche modo essere sempre presa in considerazione per le nostre scelte future. Un testo che si affaccia al mondo dell’infanzia con carattere adulto e lungimirante, con la sola passione che porta alla conoscenza e i caratteri distintivi di una bellezza che travalica la materialità creata dall’uomo.

Per info e per acquistare il libro:

http://www.edizionilapis.it/it/libro.php?id=544

Oppure qui:

Gianni Carboni – In punta d’ardire (GC Records)

Musica elettrica che incrocia la musica d’autore in contesti di vita quotidiana che si fanno portatori emblematici di suoni carichi di malleabilità ed esplosività per poesie in rock che affrontano il viaggio umano in consuetudini perenni, divincolando la scelta dell’inutilità per porre forti  basi e principi sul paradigma dell’amore e delle sue molteplici sfaccettature incanalando i fasti di una vita passata per una riflessione personale che parte con Io credo in me fino a Momento per momento ad esprimere un’essenzialità che tocca introspezioni ed elementi intensi, quasi fosse un diario della vita, quasi il nostro fosse uno scrittore alle prese con i propri incubi e le proprie gioie per un album che si completa con cinque bonus track completamente in inglese a sottolineare un’elaborazione personale di ciò che è stato in un eterno sensazionalismo mai gridato, ma piuttosto assaporato momento per momento, attimo per attimo, per un rock d’autore che continua a vivere nelle canzoni di Gianni Carboni.