-FUMETTO- Jesse Jacobs – E così conoscerai l’universo e gli dei (Eris Edizioni)

Titolo: E così conoscerai l’universo e gli dei

Autore: Jesse Jacobs

Casa Editrice: Eris Edizioni

Caratteristiche: brossura, 17 x 24, 84 pag. colori

Prezzo: 10 €

ISBN: 9788898644322

Mai titolo fu più singolare e carico di trepidante attesa come questa nuova fatica di Jesse Jacobs, E così conoscerai l’universo e gli dei, un titolo unico, evocativo e singolare capace di scavare dentro a profondità consolidate e mirabolanti peripezie che intrecciano labirinti decongestionati a mutazioni di forme, di pensieri, in una rivisitazione che collima con l’essenza stessa della genesi e si riprende un posto d’onore tra le produzioni visionarie degli ultimi anni: impresa titanica e soprattutto consapevole di carattere ironico-universale capace di sancire forme in decostruzione spaventosamente immaginifiche.

Ci troviamo davanti ad un genio, capace di dare un senso, ricco di parallelismi, al mondo rappresentato, mescolando l’eredità del passato, compreso il conturbante Safari Honeymoon e ingigantendolo di caratura, quasi fossero radici per il futuro che verrà; un libro capace di andare oltre i confini dell’universo, soffermandosi proprio sulla creazione dello stesso affidata per l’occasione alla mente conturbata e malata di tre divinità che, dipendenti da un maestro, si lanceranno a capofitto nell’impresa di giocare con gli elementi circostanti, mutando forme e attuando una vera e propria sfida per compiacere il supremo in un affresco grottesco di labirinti che colpiscono per profondità e scelte cromatiche in costante movimento dal blu notte al viola passando per l’immancabile celeste.

Jesse Jacobs parte da concetti non semplici, abbandonando la strada sicura, quella conosciuta e popolando l’immaginario visivo proprio con una complessità di fondo caratterizzata da creature mentali in grado di alterare campi fisici mai esistiti in una concentrazione di immaginazione che va oltre la percezione del limite in una storia bizzarra, ma in un certo senso materica, presente al tatto, capace di racchiudere forse al proprio interno una delle tante rappresentazioni che l’essere umano può fare di un argomento che non può che attivare cerebralmente il nostro pensiero.

Eris Edizioni in tutto questo è la particella universale che si muove in assenza di gravità permettendo ad autori come il canadese in questione di farsi conoscere in territori lontani dalla madre patria attraverso un forte credo post verista e attraverso quel coraggio di fondo che per simbiosi porta ad un sodalizio importante tra la casa editrice torinese e il nostro in una costruzione continua di mondi geometrici impossibili di un’astrazione così particolare ed eccentrica che vista da lontano, nella sua interezza, può sembrare reale.

Per info e per acquistare il fumetto:

http://www.erisedizioni.org/e_cosi_conoscerai_luniverso_e_gli_dei.html

Oppure qui:

Giuliano Vozella – Learn to live (IRD S.r.l.)

Ci sono cantautori che solo attraverso semplici note iniziali di un disco riescono ad imprimere all’interno di un centro concentrico una serie di costruzioni mentali che intersecano un bisogno importante di raccontare e di raccontarsi attraverso un folk da terra d’Albione concentrato per l’occasione in perle nostrane, cantate in inglese e narranti il bisogno di imparare a vivere attraverso un insieme di gesti e di colori in grado di far apprezzare l’evoluzione artistica di questo songwriter pugliese; canzoni capaci di aprirsi oltre il muro della cameretta da dove sembrano partire, abbracciando a cuore e a porte aperte un’introspezione che si fa condivisone proprio nell’attesa, nell’attimo evocativo che ci permette di apprezzare pezzi come Just Now, la traccia d’apertura, passando per Juggling time, Over, On your chair fino al finale lasciato a The sun e non è un caso perché proprio attraverso il sole il nostro ricerca una forma di speranza che si concentra in una moltitudine di sentimenti che trovano, attraverso questo disco, la chiave d’accesso per comprendere maggiormente parte di noi stessi.

Pier Bernardi – Re-Birth (IRMA/Music Market)

Potenza espressiva mai conclamata, in perle strumentali che non disdegnano un approccio internazionale, ma anzi si confondono proprio con il senso più ampio di una musica che non ha confini e si perde a vista d’occhio oltre i  territori mentali per come li conosciamo, attraverso un disco grandioso, che si presta da colonna sonora futuribili, ma nel contempo quotidiana, attraverso un sodalizio che vede il bassista e compositore emiliano Pier Bernardi attorniarsi di musicisti del calibro di Martin Kent degli Skunk Anansie, Michael Urbano già attivo con Sheryl Crow e Ligabue, fino alla toccata e fuga di Davide Rhodes nella splendida e ammaliante Grace. Il nostro ci regala un album strutturalmente in bilico tra classico e moderno, sperimentando tecniche apprese nel tempo e perfezionando sicuramente un tracciato, un percorso di vita vissuta che esplode nella sua totale potenza attraverso un basso che quasi si racconta da Bus your hand fino a My eyes are yours, ad accendere di vita e speranza una musica fatta prima di tutto con la passione ed il cuore e ad incentrare il cammino in una conoscenza profonda che sa di rinascita.

UTVEGGI – Altri Mondi (Almendra Music)

Paesaggi sonori che intrecciano Oriente e Occidente, Nord e Sud del mondo in un disco fatto di tanta sostanza sonora che si inerpica attraverso un rock che tende il filo del ricordo e del vivere quotidiano in accenni che si fanno vibranti quando la musica da un rock di pura matrice inglese si trasforma e tocca vertici di prog italiano, intascando la lezione del tempo, ma anche e soprattutto un’esigenza estemporanea di dare vita a sedici tracce che sono dei piccoli ritratti, dei piccoli racconti a se stanti in grado di comunicare attraverso una narrazione che parla il Giapponese, parla il dialetto siciliano, per un continuo scontro e incontro che sa di natura e di città metropolitane in divenire, di pensieri in dissolvenza e di bisogno soggettivo di imbrigliare nell’universo quegli attimi di luce che parlano anche un po’ di noi, in una globalità indefinita, ma pur sempre una globalità di condivisione.