Cè – Di vita, morte e miracoli (Autoproduzione)

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Disco diretto sugli stati d’animo del momento racchiuso in una sostanziale rivincita nei confronti di una società d’appartenenza poco aperta e propensa all’espansione e dove vizi contorti e storie di tutti i giorni intrecciano in modo chiaro una narrazione disinvolta, ma anche intelligente capace di rendere il cantautorato proposto come formula di disincanto, ma anche di impegno dove il tutto si apre alle possibilità che il quotidiano sa donarci. Da un punto di vista musicale si sentono gli echi dei cantautori degli anni ’70 anche se proiettati con vena quasi radicale ai giorni nostri e dove la sostanziale ricerca è messa in disparte per catturare l’istante in fotografie colorate e distorte da Il mio umore fino a Alla fine i passi da percorrere sono chiari e netti e in questo terzo disco il cantautore Cè riesce nell’intento di trasportare modernità di fondo in formule già testate, quasi a ricreare una sorta di prosecuzione naturale ad un percorso che sa regalare soddisfazioni continue.

twoas4 – Marea Gluma (Libellula/Audioglobe)

twoas4 marea gluma

Opera onnivora che spazia suadente nelle intercapedini discostanti e tangibili spiazzando l’ascoltatore e portandolo in un vortice emozionale da percepire e interpretare in composizioni quasi sbilenche, ma che ambiscono ad una scelta d’amore poetica ed elevata dove l’osare e il provare fino in fondo porta a conseguenze strepitose e d’avanguardia. Questa è la nuova prova dei twoas4, Marea Gluma è un disco liquido e metafisico che si concentra negli spazi e in questi stessi spazi si disintegra e cambia forma intensificando il proprio approccio nei fatti della vita di ogni giorno, senza tralasciare la forte componente artistica che si ricava dalla visione d’insieme di un booklet bellissimo che contiene immagini di quadri e un racconto dello stesso Oscar Corsetti anima fondante della band che assieme alle elucubrazioni sonore di Alan Massimiliano Schiaretti e la voce di Luminita Ilie, spazia da scene crepuscolari al post rock metallico e inondante di gruppi come Godspeed you!Black Emperor passando per le atmosfere sognanti dei Lali Puna o dei Blonde Redhead in una prova che non trova incasellamento certo, ma piuttosto si immola ad opera che vive di vita propria in una contesa vitalità di fondo che incontra culture, confonde, muore e rinasce in un cerchio concentrico che sa illuminare.

Lontano da qui – Lontano da qui (Autoproduzione)

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Lontano da qui è il disco del suono nei vicoli delle città abbandonate allo scorrere dei giorni, è la voce del vento che attraversa delicatamente le fessure dei balconi con uno occhio che guarda il mare e l’altro che guarda al futuro immaginifico, dove forma canzone e poesia si incontrano per dare vita ad assaggi sopraffini di musica delicata, cantautorale, vivacemente sospesa in una continua ricerca di armonia e parole che inglobano e fanno si che questa world music sia un concentrato di emozioni non abbandonate al suolo, ma piuttosto una visione disincantata della vita che si sofferma nel descrivere i vizi di una società e i continui cambi di forma di quest’ultima soffermandosi sull’importanza del viaggio come forma di pensiero costante e unico credo per evolvere, cambiare, mettersi in gioco e dimostrare che pezzi come Tsunami, Jim e Anne, La signora dei post-it e Il bar giù all’angolo non sono altro che facce di una stessa medaglia mutevole; facce messe in scena in questa opera chiamata vita e che i nostri Lontano da qui sanno raccontare in modo mai banale, ma anzi del tutto costruttivo e mirato alla ricerca di quel qualcosa che solo il tempo saprà definire e focalizzare.