Cromosauri – Noiz! (Ghost Label Record)

L'immagine può contenere: una o più persone e primo piano

Epopea grunge al limite dell’attuale per un prova che mescola generi e si fa portavoce di una generazione e di un malessere che convive tutt’ora in assordante ripresa e in continua sperimentazione che porta ad abbandonare le strade sicure per immergersi a piè pari in uno stato ipnotico caratterizzato da freschezza e novità, dimenticando la stagnazione e superando l’idea di un post grunge adolescenziale per compiacersi in riferimenti altisonanti e di sicuro impatto emotivo dove i giovani Cromosauri occupano un posto di rilievo nell’intascare una prova che avrebbe bisogno di qualche aggiustatina sul piano vocale e di suoni, ma che nel complesso mira alla sostanza, al fulcro degli anni ’90 tra cadenzati Nirvana, roboanti Smashing Pumkins e introspettivi Pearl Jam; in anfratti crepuscolari i nostri sfoderano gli artigli e ne escono con una prova vitale e generosa, sintomo del tempo che verrà e di tutto ciò che ci siamo lasciati dietro alle spalle forse per sempre.

Dorom Dazed – Shameless (Autoproduzione)

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Distorsioni in semi solitaria che apprendono la lezione degli anni ’90 a ricoprire il grunge di apocalittiche visioni che ben si intersecano ai tempi moderni in un sodalizio, un’unione musicale che in questo piccolo EP di Doren Dazed, progetto solista di Tiziano Piu, altera la forma sostanziale dei pezzi per entrare nella mente contorta abbandonata al buio, convincendo e rendendo la prova di sicuro impatto emotivo con un bel cantato in Seattle style e con procedure stilistiche che amalgamano costruzioni atmosferiche, da It’s not me che sembra l’intro di Tonight tonight degli Smadhing Pumkins, passando per I promise che porta con se gli arpeggi di Lithium dei Nirvana, fino al finale di It will never die senza dimenticare il sogno/incubo di Distorted dream per un album che è un buon punto di partenza per sviluppi coscienti supportati da un ottimo bagaglio tecnico e fantasioso.

Massimo Torresi – Possibilità (Egemonia Spartana Dischi)

L'immagine può contenere: cielo, nuvola e spazio all'aperto

Album pop rock che fa dell’ironia introspettiva il suo punto di forza e consegna agli ascoltatori una prova che sa quanto mai di attualità, per un esordio, quello di Massimo Torresi che porta con se capacità intrinseche di ammaliare attraverso un uso di un’elettronica d’atmosfera che convince e si divincola spensieratamente dalla miliardi di produzioni odiarne sottolineando un’importanza di fondo che raggiunge vertici importanti già nella traccia d’apertura affidata a L’impassibilità delle pale eoliche, passando per Possibilità e via via acutizzando quel senso di oppressione malinconica nella seconda parte del disco da Nostalgia, Miele fino a quel bellissimo finale che scruta nella Rinascita un approdo, un porto sicuro da dove poter ripartire per non scoraggiarsi mai; un disco che vede la partecipazione dell’amico e compagno di band passate Fabio Verdini, tastierista dei Tiromancino per undici brani che accarezzano il tempo come in una fotografia ingiallita, rinvigorendo a dovere il quadro d’insieme e a tratti mantenendo quello stato di calma apparente che si consuma e riparte, proprio come il pensiero fondamentale che muove questo disco, quasi fosse un qualcosa che ci appartiene da sempre.