Bea Zanin – A Torino come va (Libellula/Audioglobe)

Dopo l’omonimo ep autoprodotto del 2014 la vicentina di origini, ma torinese d’adozione, Bea Zanin, già violoncellista con Daniele Celona, Bianco e Luca Morino, solo per citarne alcuni, compie l’impresa di creare e dare vita ad un album multistrato in grado di essere diretto e nel contempo anche riflessivo, la nostra si abbandona a pensieri cittadini che inglobano l’energia di una città in costante e continuo cambiamento, raccontando di amori, disillusioni e speranze anticonformiste che superano la prova del già sentito per consegnare all’ascoltatore una poesia urbana deflagrante e nel contempo elegante, capace di coniugare le atmosfere elettroniche degli anni ’80 e ’90 in maniera sopraffina, tra ispirazioni analogiche e potenza espressiva cesellata a dovere da Diego Perrone già con Niagara, Medusa e Caparezza  la nostra si abbandona da Plaza Victoire, fino a Ci conosciamo già, passando per Ho nostalgia e Anni, in un disco suddiviso volutamente in tre capitoli: De Urbe/De Universitate, Ottimista mal ciapà e Musii o l’amore, tre capitoli che rispecchiano passati di vita che come un’illusione costante riescono a renderci più vivi e forse anche un po’ più liberi.

Monica Pinto – Canthara (Maxsound)

Il suono del teatro riempito ricopre gli spettatori di un’aurea malinconica e sognante capace di svelare profondità di tessuti sonori impreziositi dalla speranza che il narrare vicende d’amore sia ancora moderno in un tempo che ha perso la sua modernità, a costo di sembrare anacronistici e disillusi poeti del bel canto e soprattutto del tempo passato che non possiamo più fare nostro; con Monica Pinto si lotta ancora, si lotta per dare vita a scorci poetici che si divincolano e destreggiano bene tra immagini e simboli metaforici, unendo il nostro apparire con il nostro essere interiore, in una comunione d’intenti che aspira a far scuola, ricucendo le ferite di ciò che è stato in nome di un qualcosa di più grande e condiviso, sentitamente vissuto grazie a dodici brani di egregia fattura, coordinati da Max Carola con la partecipazione di Fausto Mesolella degli Avion Travel, la nostra riesce a scalare la montagna del proprio essere, da Viaggio incompiuto fino a Per la rivoluzione, con l’intento di illuminare nuovamente quel palco, di renderlo vivo, attraverso la luce che in primis parte dal nostro dentro.

-FUMETTO- Tauro/Chiara Karicola – Claire e Malù (Tunué)

Titolo: Claire e Malù

Autori: Tauro/Chiara Karicola

Casa Editrice: Tunué

Caratteristiche: brossura, 19,5×27, 112 pp a colori

Prezzo: 14,90 €

ISBN: 9788867901906

 

Preparativi per una festa di compleanno da ricordare per Claire e la sua cagnolina Malù in un susseguirsi di vicende tenere e istruttive, capaci di delineare il confine tra fantasia e realtà in un approccio tipicamente fanciullesco, visto con gli occhi dei piccoli, il mondo che cresce attorno e l’inesauribile forza per combinare guai a più non posso, in un’esplosione di colori e amicizia che rende al meglio un insieme di elementi caratteristici della vita del bambino, per l’occasione narrati con perizia e tanta sostanza, attraverso una leggerezza di fondo che non passa inosservata.

Questo fumetto è il sunto 2.1 di tutto ciò che abbiamo vissuto fin da quando eravamo bambini: la scuola, gli amici inseparabili, il rapporto con i genitori e l’interminabile tempo/passatempo da trascorrere oltre la routine quotidiana, sperimentando, crescendo e implementando il nostro io attraverso le esperienze sempre nuove in grado di formarci e di rendere al meglio quello che ora siamo diventati; il tutto rappresentato attraverso una grafica morbida e golosa, dove i colori degni di nota e accattivanti sono un contorno delizioso per le vicende auto conclusive narrate, ricordando per certi versi personaggi dei cartoni anni ’80, inevitabile il paragone tra Malù ed Hello! Spank di Yukimuro e Takanashi, anche se qui il focus narrativo è spostato principalmente sulla figura di Claire alle prese con le vicissitudini giornaliere in attesa della propria festa di compleanno.

La coppia: Tauro,  all’anagrafe Antonio Silvestri e Chiara Caricola incassa una prova di mestiere capace di valorizzare soprattutto il rapporto tra uomo e animale, da questo punto di vista è bellissima l’empatia creata tra Claire e Malù, non una simbiosi legata ai bisogni dell’una e dell’altra, ma piuttosto una simbiosi d’affetti, dove il rincorrersi delle giornate è anche un modo per stare assieme, ristabilire legami ed esprimere desideri e promesse, inseguendo un’essenzialità di fondo altresì commovente e immaginifica; un sogno che solo l’immaginazione di Claire può rendere tangibile e concreto.

Lavoro che colpisce fin dalla copertina, un’opera grafica pubblicata per la collana Tipitondi dalla solida e tenace Tunué, una rielaborazione in chiave moderna di ciò che conta veramente, tra affetti da coltivare e amore verso un qualcosa che assume forme sempre variabili, ma che nella sostanza è la proiezione di ciò che siamo noi, nella nostra vita di tutti i giorni e forse quel noi, se imparato a dovere, sarà la costruzione del nostro essere domani; tra risate e divertimento assicurato questo libro è la cura giusta per l’inverno che ci troveremo ad affrontare.