Pavese Rudie – Pavese Rudie (Baracca Records)

Jacopo in arte Pavese Rudie è una creatura che si muove nella scena capitolina e intasca una prova dal sapore forte, che ingloba una musica di genere specificatamente reggae, indorando testi e cercando di trovare nuovi significati ed espressioni al contesto in cui vive.

Affacciato verso l’Atlantico, il nostro è debitore di un suono che colpisce per espressività e arte incisiva, un miscuglio eterogeneo di vissuti di luce e soprattutto una capacità che si applica completamente in toto solo con l’aiuto del collettivo Baracca, una grande famiglia, un grande gruppo di amici che comprende componenti di Radici nel cemento, Banda Bassotti, Banda Baracca e altri ancora per un suono che è un incontro, un’unione multiculturale e ricca di appeal.

Scrivere in metrica, scrivere in rima, lasciare il tempo al tempo e concentrarsi su ciò che resterà dopo di noi: le parole, quelle scritte, quelle che restano, un modo indelebile di lasciare traccia, quell’essere incisivi che si può tranquillamente ascoltare in pezzi come Polvere, Il mondo che vorrei e poi Estate ancora, quelle parole a segnare il cammino che vivono dentro di noi per sempre.

Un disco dal sapore di sfida, un disco da ascoltare e un album che racchiude quella parte di noi da riconquistare e assaporare al meglio fino alla fine dei giorni, perché poi tutto quello che resta inciso vivrà in un eco eterno.

Earth Beat Movement – 70BPM (Princevibe)

I colori della terra che prendono forma e regalano vita a qualsiasi pezzo di eternità che ci gira intorno, un costrutto emozionale che si staglia nel cielo e un amore per le cose fatte con calma, osservando, lasciando da parte le cose inutili e incastrando il tempo prezioso con ciò che amiamo fare di più.

Gli Earth Beat Movement, band fiorentina, dopo il successo del disco del 2015 Right Road, si concede con il nuovo a sonorità molto più reggae e incentrare nella massima conoscenza di se stessi protagonisti di una terra che ci vuole al centro delle nostre scelte e padroni del nostro pensare.

Il respiro che fa parte di noi lo possiamo assaporare e scoprire lungo le 14 canzoni che compongono il disco, a segnare il cammino, a comporre impressioni che abbandonano il tempo per riscoprirci nuova sostanza mutevole.

Ma noi vogliamo rimanere con i piedi ben saldi al terreno, essere legame unico con ciò che ci circonda; un disco che è un punto di riferimento per la scena reggae italiana, un album che, attraverso un concetto fondamentale, e non illusorio, ci permette di capire dove stiamo andando e cosa vogliamo fare della nostra vita.