DIFIORE – Scie Chimiche (Autoproduzione)

Intimità di una fioca lampada asciutta lasciata sorprendersi dai colori del sogno, ma anche della veridicità che abbandona l’onirico e si staglia con veemenza ad affrontare una realtà che si evolve e in netto contrasto con qualsiasi forma di presunzione si arroventa e consuma, rilascia forme nuove e rende il cantautorato un bisogno, un’esigenza da scoprire, una nuova forma per affrontare il domani.

Dentro a questo disco Difiore ingaggia un duello con se stesso, si racconta, ma si mette anche e soprattutto in discussione, un disco nato ancora nel 2013, un album che si è sciolto e allo stesso tempo ricomposto, si è trasformato e ha consegnato una vitalità del tutto nuova, non frenetica per intenderci, anzi delicata e soppesata, sentita.

C’è tanto amore e disillusione in questo album, dodici canzoni dalle Scie Chimiche italiane fino a Occhi di donna, quegli occhi che potrebbero portare il colore di un altro continente, chissà, forse solo il tempo saprà spiegare di che materia noi ci siamo auto costruiti e solo il tempo allora come in un solo istante potrà raggiungere l’azzurro di una nuova marea, l’atteso battito di un nuovo giorno e sullo sfondo le immagini di una vita, pronte a farci compagnia quando la sera inesorabile, cala su di noi.

Rigo – Water Hole (Rivertale Productions)

I più lo consoceranno come il bassista di Ligabue, ma in questo disco del tutto acustico e vibrante di polvere sulle sei corde il nostro conferisce al cantautorato un nuovo modo di approcciarsi, lontano dai riflettori, vero ed essenziale, portatore di un suono puro e per nulla compresso, ma arioso; un vento caldo che accarezza, tra un Cat Stevens d’annata e tutta la produzione del post beat anni ’60 per abbracciare un modo genuino e del tutto essenziale, ma ricco di emozioni, che ci porta a conoscere lande deserte attraverso nuovi occhi e nuove direzioni.

E’ un disco registrato in chiave live, in presa diretta, attimi che non torneranno mi viene da definirli, otto pezzi che sono un ricordo lontano, un ricordo di un bambino, i rimpianti della gioventù e soprattutto l’immaginifico costruito, le luci che si spengono e che davanti a tutta questa bravura risultano inutili ripieghi per facciate odierne; un cantautore vecchio stampo che racconta  i bisogni di una società che sta per cambiare e proprio qui sta la differenza con tutto ciò che ci gira attorno: Rigo porta con sé le vibrazioni dell’anima, le vibrazioni del tempo che è stato e di quello che verrà, un mistero giace nascosto nel suolo o nel fondo del mare e noi continueremo, con lui, a cercarlo.

The black beat movement – Love Manifesto (Grande Onda)

Album ricco di sfumature e registrato egregiamente, disco che non sfigurerebbe accanto a qualsiasi e qualsivoglia produzione internazionale di rispetto, inglese eccellente e classe da regalare a migliaia di gruppi conterranei, loro sono i Black Beat Movement e dopo un anno e mezzo circa dall’uscita del loro ultimo lavoro ID-LEAKS fanno dei suoni un vestito elegante da indossare e per l’occasione il cambio d’abito dal titolo Love Manifesto è un concentrato di hip hop calato nel quotidiano , inframmezzato da soul e r’n’b con sprazzi nel jazz; si avete capito proprio bene, i nostri di larghe vedute incasellano una prova che in sé è priva di genere, ma si assiepa tranquillamente tra quelle produzioni che non devono per forza essere  etichettate, ma che vive, questo Love Manifesto, di luce propria e si alimenta attraverso la voce incisiva e suadente di Naima Faraò che per l’occasione è accompagnata dalla chitarra di Jacopo Boschi, dal basso di Luca Bologna, dalla batteria di Nico Roccamo, dal sax di Luca Specchio e dal giradischi bello scratchato di Dj Agly.

Un disco multiculturale e internazionale, con featuring di alto livello come quello di M1 voce dei Dead Prez, la voce di Raphael e quella di Tormento, tredici tracce che sono anche immagini e soprattutto pure sensazioni e vibrazioni a disegnare nel cielo, probabilmente un manifesto d’amore sperato, tra forza generatrice e qualcosa che portiamo dentro, qualcosa che nessuno al mondo ci toglierà.