Union Drama – Union Drama (ALKA record label)

Progetto di respiro internazionale che sa di storia musicale degli ultimi anni, tra continui rimandi con un mondo in divenire e un suono che si fa portatore delle più buone contaminazioni, tra sintetizzatori che fanno la loro egregia parte e la scelta dei suoni che si divincolano in modo prepotente, ma sempre calibrato, tra una batteria che è una vera e propria drum machine a ricercare uno stile elegante e di sicuro impatto.

Loro sono gli Union Drama è questo è il loro disco d’esordio, tra elucubrazioni che si lasciano alle spalle ciò che non serve e influenze di electro-rock vissuto fino al midollo tra citazioni di Daft Punk, Muse, Editors in parte e Animal Collective, piacendo e creando nell’ascoltatore che medita e vuole analizzare i testi un concentrato quasi dissacrante e naif di contraddizioni sociali e amorose, a diventare forma e sostanza senza lasciare scheletri nell’armadio, ma proponendosi in tutta la loro capacità pensata.

Un suono che strizza l’occhio oltreoceano, pure decisioni che si aprono con Aristocratic Ego per finire con la riuscita Stay Here, vortice emozionale di introspezione acuta per dare vita ad un disco che si dipana tra passato e futuro con gli Union Drama a captare i segreti del tempo avvolti nell’ombra.

Friedrich Cané & Giacomo Marighelli – Del movimento dei cieli (La cantina appena sotto la vita)

Le carte  e la vita, il leggere gli astri in maniera simbolica per dare un senso di-verso a quello che stiamo affrontando per cercare nuove direzioni nella galassia-mondo in cui viviamo, noi esseri solitari a contatto con ogni forma di distrazione e distruzione possibile, un trasformarsi e rincorrere le nostre parti nel cosmo assoluto.

Il duo meraviglia, Friederich Cané e Giacomo Marighelli, intarsia poesie sonoea di rara intensità, attraverso un progetto di pura ambientazione elettronica che lascia spazio all’incrociarsi dei sogni di Godano degli ultimi album ad un gridato alla Canali e oltre per un misto universale di pensieri in libertà che hanno la precisa volontà di perseguire, attraverso chiavi di interpretazioni diverse, un concept dal sapore d’altri tempi, che non si ferma alle apparenze, ma che resiste al cambio delle stagioni, fuori dal tempo e fuori da qualsivoglia forma di canalizzazione, relegando il tutto ad un’introspezione sonora che non si applica solo nell’esemplificazione di un tappeto elettronico, ma attraverso la pura poesia in musica che trascina senza farsi trascinare e cerca di interpretare come si muove e che senso ha per tutti l’universo, influenzando positivamente o negativamente la nostra vita.

Ricerca elettronica tra electro-rock e trip hop, considerando inoltre l’epoca in cui viviamo le contaminazioni sembrano prender forma e ogni respiro acquisisce senso e responsabilità.

Un disco per certi versi innovativo e sperimentale, un album non per tutti certo, ma che segna l’inevitabile confine, tra prodotto di mercificazione e piccola opera d’arte.