Iacopo Fedi & The family Bones – Over the nation (Cabezon Records)

Cantautore post moderno che raccoglie la pesante eredità di Lou Reed e Bruce Springsteen per mettere in musica un blues contaminato dal rock anni ’70, tra un’oscurità che avanza e ci ingloba, raccontando di un mondo teso a comprendere culture, relazioni e vivere quotidiano.

Proprio di questo parla il nostro e la sua è una ricerca che parte dal basso, dalle radici di una musica dannata che si contorce e rende l’esperienza del cercare abile ragione intesa come passo necessario per scoprire e riscoprire qualcosa che è andato perduto, l’idea dell’ interrogarsi, quel bisogno intrinseco di scoprire e dare un senso maggiore all’esistenza trasformando un’abbozzata idea in un vero e proprio concept di un Don Chisciotte errante che cerca la verità, cerca di capire quella vita fatta di sogni infranti e futuri ancora da visionare.

Le canzoni allora prendono forma in un eco floydiano fatto di cori e ricordi, un disco solista che attendeva di uscire, attendeva l’attimo propizio per segnare la via con pezzi come la title track Over the Nation, fino a Sr Napoleon passando per l’incisiva, in grado di raccogliere la sfida per comprendere l’ignoto, This hard War.

Facciamo parte di una guerra quotidiana che ci vede unici protagonisti in grado di cambiare quel poco che abbiamo.

La nostra vita come una dura lotta per la sopravvivenza, in un mondo dove purtroppo i sentimenti sono sempre meno importanti e dove il nostro Iacopo cerca di ridare valore e senso ad un qualcosa di perduto per far riflettere, per farci sembrare migliori.

June and the well – Gudiya (Waterslide Records)

Un emo post rock emozionale che contrasta le onde estive per regalarci una prova dal sapore internazionale capace di entrare in profondità tra chitarre pulite accompagnate dai distorsori americani che hanno segnato gli anni ’90, con impatto emotivo riconoscibile e altrettanta malinconia per un tuffo nel passato senza fine, ma con forti rimpianti.

June and the well è il progetto di Luigi Selleri, batterista dei Suburban Noise, ad affilare la scena con un ritmo emozionale e dilatato che attorniato da amici, si concede e realizza questo Gudiya che uscirà come 131° creatura dell’epica etichetta giapponese Waterslide Records.

Gudiya è il nome di una bambina indiana, vittima di abusi e soprusi, un modo diverso per concepire un’idea, un modo diverso per essere parte e raccontare di un mondo in distruzione e pienamente assorbibile; noi vittime quotidiane del potere, dei poteri forti, di quel distratto camminare verso il nulla, sotto i riflettori di un cielo azzurro invisibile.

Ecco allora che le canzoni prendono vita e si fanno narrazione per essere parti centrali di una creatura che vuole farsi sentire, che ha bisogno di esporre i propri limiti, ma anche le proprie potenzialità, tanta luce in questo disco, tanta speranza in queste 6 tracce, a partire dalla bellezza velata di Francis, passando per S-low con Matilde Davoli e il finale alla memorabile The Bend.

Un disco che ci porta a fare capriole infinite lungo i prati del passato, tra discese scomposte e verità celate, tra omertà che deve riaffiorare e raggi di luce pronti ad illuminare la scena, ridando dignità a ciò che si perde e certezza per un futuro se non migliore almeno diverso.