ZoaS – Mexina (Autoproduzione)

Incursioni sonore elettriche che distruggono qualsivoglia appoggio per fecondare una terra che non dona, per dare un senso ad un mondo che pian piano sta scomparendo sotto i nostri piedi incrociando capacità stilistiche ad aggressività temperata che non sfigura, ma che si concede spazi di isolamento ed implosione per esplodere quando meno te lo aspetti.

Mexina è un disco di denuncia, dichiarato che ci comunica un disagio e l’inesorabile lentezza di un tempo che non trascorre, ma che subisce il contatto con l’elettronica di massa e il disinteressamento totale verso tutto ciò che potrebbe essere cultura appagante, figlia del passato che deve tornare ancora ad essere nostro.

Musicalmente ci troviamo davanti ad un gran bel progetto di indie rock sul pesante contaminato da sintetizzatori industrial che legano in modo affilato Interpol, Editors, il tema conduttore del disco e le capacità dei cinque di creare sovrastrutture sonore che non sfigurano, ma anzi danno maggior qualità al concetto da esprimere.

11 pezzi con un Intro e un Outro a chiudere il cerchio, trovando in mezzo Sicilia Mon Amour, Mexina, Webstar e Qualunquismo Bipolare a rimarcare con vigore un concetto che prende le distanze dai cliché abituali per rinascere e infondere materiale resistente su cui fondere le proprie aspirazioni.

Secondo album riuscito, maturo e in qualche modo elegante, l’eleganza che abbatterà il sistema in una polvere rumorosa che lascerà il segno.