Eridana – It Decay (Autoproduzione)

Ribellarsi ribellarsi e ribellarsi, questo è il significato del nuovo disco degli Eridana, che ti snocciolano li senza problemi cascate di turbini gridati e cantati per far nascere in un solo momento un gusto per l’hard rock che si comprime per raggiungere quell’internazionalità necessaria e ambita da tutti i gruppi che fanno questo genere di musica.

I nostri però ci mettono del loro, si autoproclamano alla ricerca di qualcosa di più profondo, di nascosto e pronto a scoppiare per rendere tutti migliori e per tentare di uscire da una schematica vita preimpostata da altri, nell’attesa che qualcosa si compia, nell’attesa che siamo noi a prendere in mano le redini del nostro cammino per entrare prepotentemente a piè pari nella nostra vita.

In questo disco c’è molto rock targato ’70, ma nello stesso tempo c’è un passaggio obbligatorio al grunge degli anni ’90 e quel malessere cantato e vissuto, pronto a esplodere in cosmiche chitarre distorte che guardano altrove, verso un nuovo orizzonte.

Un’intimità svelata quindi e la scelta di comprimere i suoni fino a farli uscire rinnovati e vissuti, calcolati e come bagliori quasi accecanti.

Un disco che merita approfondimento e anche una lacrima di nostalgia verso, purtroppo, quei suoni che non esistono più.