La febbre del venerdì 13 – La febbre del venerdì 13 (Dischi Soviet Studio)

http://www.iyezine.com/wp-content/uploads/2015/04/1426013878phpThumb_generated_thumbnailjpg.jpg

Chitarra acustica in primo piano e tanto tanto rock alternativo degli anni ’90 che si incrocia perfettamente con il sapore vintage di ballate sospirate quanto attese, richieste e divincolate dalla noia quotidiana, che regalano brio introspettivo e bellissime immagini che si stagliano nella mente di chi ascolta, chiedendone ancora, sempre di nuove.

Quello di La febbre del venerdì 13 è un disco che sposa perfettamente sonorità american alternative con il cantato in italiano sospeso tra testi di spessore conditi da una forza onirica del tutto particolare e del tutto nuova.

Questi pezzi parlano però anche di oscurità, parlano di viaggi infiniti lungo autostrade notturne, dove le uniche luci disponibili ai nostri occhi sono quelle delle stazioni di servizio, pronte ad accogliere auto e viandanti assetati.

Un desiderio improvviso e febbricitante di trasformare un pensiero in realtà, così Babbo Ciaimani ex Les Brucalifs incanala pensieri per dare un senso ad un album tutto suo, lontano da logiche di compravendita, ma quasi uno sfogo di introspezione sonora.

Ecco allora che i testi lasciano spazio ad incursioni psichedeliche ricordando per certi versi i Pumpkins più orecchiabili, incrociatori cubici e interstellari di volume spaziale.

Un disco carico e riflessivo allo stesso tempo che di certo non passerà inosservato negli abissi sonori del substrato italico regalando al nostro corpo, ascolto dopo ascolto, quella piccola parte di Noi che si è persa nel tempo.

Edoardo Chiesa – Canzoni sull’alternativa (DgRecords/L’Alienogatto)

Edoardo Chiesa è un cantautore che va oltre il concetto di cantautorato e si presta a snocciolare otto pezzi che si rifanno ad un costrutto che tende ad essere opposizione all’alternativa, un generale ricambio di codici che si fanno via via sempre più essenziali.

Forse è tempo di cambiare e di dare un senso diverso al tempo, lasciare in disparte, gran parte delle creazioni italiane di questi ultimi anni e ritornare a fare le cose in modo più classico, dal sapore retrovintage, un modo per ritornare alle origini.

Canzoni sull’alternativa porta all’interno già un pensiero che è veicolo di costruzione di un nuovo modo di pensare, si apre con il botto con l’alternativa e via via si scrollano di dosso dissapori passati ascoltando un blues ben suonato e calibrato, gestito e autogestito, meraviglie sonore che abbracciano testi di velata introspezione e forte capacità visionaria.

Un disco pieno di spunti e di riadattamenti, quasi fosse un circolo da cui non poter uscire e dove le parole acquistano valenza sia nelle intenzioni che nei risultati.

Una cover che viene direttamente da una scatola di cioccolatini, successivamente colorata e pronta a contenere piccole dolcezze un po’amare, come dolce/amara è la vita che Edoardo Chiesa vuole cantare, tra alti e bassi, salite e discese da superare e da vivere.

Le capre a sonagli – Il fauno (Hashtag)

Blues mescolato a tratti convincenti ad un rock gutturale che abbraccia un Capossela indiavolato e pronto a sputare in faccia ad una realtà stretta ed impraticabile.

Divenire sonoro che ci porta all’interno di un religioso ambiente reso inospitale dalla sporcizia che si calpesta, quasi fosse sinonimo di una vita da cambiare, da rendere più nostra e percepibile dal calore umano.

Ecco allora che le diversificazioni blues si stagliano altalenanti ricordando approcci animaleschi e imbracciando le chitarre di T.Bone Walker che spadroneggiando graffiando con uno stile innovativo e sicuramente di forte impatto.

Una voce dal profondo poi fa tutto il resto, esprime, si contorce, ama in una rapida ascesa discesa verso ciò che non conosciamo, verso ciò che non è più nostro.

Un disco che suona strampalato, un concept sul lato oscuro, ma anche ironico di ognuno di noi, un attacco al potere religioso mai conclamato, ma velato da sottile humor nero, in procinto di affrontare catastrofi ben peggiori.