Latex Teens First Attack – Supermarché erotique (Autoproduzione)

foto marina muolo

Power trio veneziano incavolato, che si immola a garante per una colonna cinematografica di poliziesco anni’70 che incrocia nuvole sospirose di tritolo che ingigantiscono i sogni perduti di un alieno in decomposizione.

Latex Teens First Attack affondano appunto al nocciolo e con un nome furbescamente incasellato si dimensionano a portatori di un sound che è uno strumentale aperto al ripiegarsi delle onde, una compressa divagazione sonora che lascia sospirare vecchi film pieni di polvere e corrosi dal lirismo post adolescenziale che vorrebbe essere matrice portante, ma ne evidenzia in sostanza l’assenza.

Titoli divertenti in un supermercato erotico che lasciano divagazioni e incontrano convinzioni in un eterno costrutto che si fa reale in pezzi suonati alla grande come Lasagni fino ad Un bacio per te.

Un b-movie d’annata colorato dall’oscurità, Romero e Hooper che si fanno traghettatori di anime dannate, per stupire senza chiedere altro.

Luca d’Aversa – Luca d’Aversa (Sunny Bit)

Ascoltando Luca sembra di entrare nel tempo, utilizzarlo come dimensione, tanto caro è questo termine al cantautore che cerca disperatamente vie di fuga per raccontare una realtà tante volte ostile, ma piena e carica di sfumature.

Già all’attivo da molti anni il nostro si concentra sullo studio di cantautori passati per dare poi il tocco personale che cambia, evolve e migliora, quasi contorcendosi in amori persi e illusioni lontane.

C’è molto De Gregori in questo e c’è molto stile d’oltreoceano che interseca in modo esemplare un cantautorato che non è mai banale, ma che si autoconvince fino all’essenza, alla ricerca di qualcosa che solo il tempo appunto può dimostrare e cambiare.

Il brano Troppo poco è stato scelto per la colonna sonora di Confusi e Infelici, film di Massimiliano Bruno con Claudio Bisio.

Una ricerca di una felicità quindi, quasi spasmodica, tipica di un cliché italiano, ma che si immola come stato di grazia a cui tutti dovremmo arrivare.

Un cantautore non cantautore, che strizza l’occhio alla musica leggera non rinnegando le radici indipendenti di provenienza.

La purezza quindi mescolata alla voglia di usare, tipica di chi non si arrende mai.