Héloise et Abélard – Lettere d’amore musicate da Paolo Bernardi (Sifare Edizioni Musicali)

Una passione per la letteratura che si mescola con il jazz sopraffino che lascia il segno ad ogni passaggio di ottava, meravigliando una voce narrante e sicura nel proprio incedere a raccontare una delle storie d’amore più tragiche che si siano mai ascoltate.

Paolo Bernardi dopo il successo suonando Aznavour, si cimenta creando un vero e proprio audiolibro dove il musichiere romano interseca in modo efficace suonate per piano accompagnato da Piercarlo Salvia al clarinetto e al sax tenore, da Francesco De Palma, Marco Contessi e Flavia Ostini al basso, da Pietro Fumagalli, Stefano Cicconetti e Dario Panza alla batteria e dalla voce di Abelardo interpretata da Fabrizio Picconi e da Rosanna Fedele nelle vesti di Eloisa.

11 tracce di questo amore che si inerpica nella religione, attraversando eventi storici  e fermandosi davani al dovere morale: coscienziosa scelta di una prondità succube dei giorni e del tempo.

Suonato in modo superbo grazie a contrappunti conturbanti, il classico della letteratura si fa vivo più che mai, dentro ad un mondo che è scontro tra ragione e sentimento, dovere e istinto; quasi a chiudere un circolo magico doloroso, intenso, vero.

Med Free Orkestra – Background (CNIMusic)

Multietnici e colorati che inglobano colori da ogni luogo del mondo mescolando con una certa eleganza canzoni che si divincolano in modo deciso e predominante lasciando a bocca aperta per la varietà di suoni generati che decollano pian piano verso una meta non sempre prefissata, ma che fa del viaggio un punto di partenza per scoprire, imparare, ed esportare cultura.

Una cultura che si fa ricca di sfumature e impressioni, carica di quel movimento folk etnico che impreziosice momenti di calma e phatos a danze e ritmi del mondo quasi fosse una world music in continuo divenire, sotto le stelle in una spiaggia affollata.

Ascoltare i Med Free Orkestra, nel loro nuovo album, è come ritrovarsi nel Gran Bazar di Istanbul tra stoffe impregnate di colori accesi e spezie profumate: un crocevia non solo per gli occhi, ma anche per l’anima.

Ecco allora che le canzoni si impreziosiscono grazie a sempre nuova e costante linfa partendo da African Move passando per l’introspettiva Ballata di San Lo’, lasciando posto alla corale Dondolo il mondo e concludendo il disco nell’incedere di Pizzica dello scafista.

12 componenti per 10 canzoni, un concentrato di viaggi e parole di altri tempi, di altri mondi, quasi fosse un messaggio universale di speranza.

Cardosanto – Pneuma (Wallace Records, DGRecords, Rude Records Savona)

Sempre acceso lo spirito indipendente da anni a questa parta in terra di Liguria e limitrofi, quasi fosse un contatto  da mantenere con le origini e di più un qualcosa legato a radici che affondano in un costrutto sviscerale e di per sè poetico.

I Cardiosanto hanno pubblicato questo album ben 14 anni fa, il loro primo e ultimo album, che in qualche modo rivive grazie a questa ristampa affidata alla miglior scena indipendente ligure, capace di sfidare le regole di mercato per uscire dagli schemi e dall’imposto che imprigiona.

Un disco fatto di suoni sporchi, ruvidi, una musica che incrocia lo Zappa migliore amalgamandosi in uno strumentale d’annata, molto analogico e vintage che si interseca perfettamente con il racconto di vita di una generazione.

Math rock e jazz core si fanno velocità toccando il post rock suonato con il sudore e l’aggrovigliamento di parole in trance si percepiscono quasi fossero un sussurro, una radio lontana che si fa presente, un profondo respiro che non ha mai fine.

Peccato, perchè questo album poteva essere un segno di cambiamento, una nuova via da seguire affidata a strumentisti validi e ricercati; un disco che spero non sia soltanto un cimelio da tenere custodito lontano da occhi indiscreti, ma anzi, un monito per le fatiche di intere schiere di musicisti che confezionano un prodotto di qualità senza avere, tante volte, il meritato riscontro.