Andrea Carri – Metamorfosi (Autoproduzione)

Andrea Carri affascina per approccio, un pianoforte disperso nella boscaglia  a fare da sfondo a scene di vita nel cambiamento, quasi ad indicare un perfetto sodalizio tra uomo e natura che, percorrendo i sentieri e i fiumi in piena della memoria, regala emozioni a chi le sa ascoltare per pandreacarrioi, in modo opportuno rielaborarle nel racconto quotidiano.

Una musica d’atmosfera che potrebbe accompagnare il più bello e il più triste dei finali, il più bello e il più triste degli inizi, quasi colonna sonora da assaporare fino all’ultima nota.

Questo giovane pianista emiliano di 23 anni è accompagnato da Roberto Porpora agli effetti elettronici sonori dove il tutto assume il contorno della meraviglia per il gusto del declino melodico e per gli arrangiamenti minimali e sovrapposti a linee quasi Einaudiane,  da Van Veen lontano km ai porti senza confini di Terry Riley.

Tracce che prendono il sopravvento si colgono nella bellissima “Memoria”: un intreccio di rami-voci ad innescare quella catena emozionale tipica di chi sa usare con eleganza anche il singolo rumore dal nulla.

Un pianista da tenere d’occhio questo, anche per il cammino di viaggiatore che sta intraprendendo, per il piglio di coraggio che lo contraddistingue nel muoversi in terreni già marcatamente battuti e per la volontà di farcela sempre e comunque nell’eterno divenire.